Draghi: “Per Recovery investire in nuove professionalità nella Pubblica amministrazione”

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“La pandemia e il piano di rilancio e resilienza richiedono nuove professionalità e nuove forme di lavoro”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in occasione della firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale. “Nuove professionalità – ha quindi aggiunto – richiedono investimenti e nuove regole. Questo è quello che oggi stiamo cominciando”.

A Palazzo Chigi, il premier Draghi, il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri) hanno firmato il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, con il quale si apre una nuova stagione di relazioni per riformare la pubblica amministrazione e avviare il negoziato per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

“Patto importante ma ancora molto da fare” “Il Patto che si firma oggi è sicuramente un evento di grande importanza, è il primo passo ma molto se non quasi tutto resta da fare, c’è veramente molto da fare”, ha precisato Draghi, spiegando che “el corso delle consultazioni ho avuto modo di esprimere quanto io tenga a questo confronto e questo dialogo”. Secondo il presidente del Consiglio, “se la Pubblica amministrazione non funziona la società diventa più fragile e più ingiusta. Questo è sempre vero e con la pandemia è ancora più vero”.

“Per la formazione della P.a. si spendono solo 48 euro” Per la “formazione” della Pubblica amministrazione, “si spendono ben 48 a persona, e bene lo dico ironicamente, e un solo giorno è destinato a tale scopo. In questa situazione è arrivata la pandemia che ci ha fatto riflettere su tanti aspetti ma ci ha rivelato la centralità del settore pubblico nel proteggere il nostro modo di vivere, la qualità della nostra vita, e il secondo evento è il Pnrr. Questi due eventi richiedono nuove professionalità, investimenti in formazione e nuove forme di lavoro”, ha aggiunto Draghi.