E’ allarme per le persone chiuse in casa, l’esperto: “Serve psicologo domiciliare”

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“Sempre più frequentemente vediamo persone, spesso giovani, che tendono a chiudersi in casa, addirittura nelle proprie stanze: tagliano i ponti con il mondo, con la socialità, rifiutano di entrare nel mondo, da cui si sentono a loro volta rifiutati.

In questi casi l’intervento domiciliare rappresenta spesso l’unico modo per offrire ascolto e aiuto”. Lo dice Fabio Tognassi, psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista, membro dell’équipe di Jonas Onlus Milano e responsabile clinico del servizio di Assistenza psicologica domiciliare (Apd) attivo su Milano e provincia.

La chiusura alla socialità, in crescita a causa dell’isolamento imposto dalla pandemia Covid-19, “è un nuovo sintomo del nostro tempo”, continua Tognassi. Il servizio di Apd – che vede coinvolte in maniera trasversale le associazioni e i professionisti di Jonas per gli adulti, Telemaco per gli adolescenti e Gianburrasca per i bambini, coordinato da Francesca D’Oronzio – rompe gli schemi classici della psicoanalisi, in cui è il paziente ad andare dall’analista. In questo caso, sono gli psicologi ad andare a casa di chi vive un malessere e una sofferenza per una situazione di stallo e chiusura al mondo.