È TEMPO DI DIRE BASTA ALL’ ELUSIONE ED EVASIONE FISCALE IN EUROPA

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€ 150 miliardi: è questa la stima preoccupante delle perdite annuali di entrate in Europa dovute all’evasione fiscale internazionale da parte di privati, delle grandi imprese e multinazionali e delle frodi IVA transfrontaliere.

Inaccettabile, tanto più in questi tempi di crisi dove si fa fatica a trovare un accordo su quanti soldi stanziare per la ripresa e il bilancio dei prossimi sette anni. Scandaloso, se si permette per esempio ai colossi hi-tech di versare cifre come 50 euro ogni milione di profitti, praticamente un onere fiscale dello zero virgola, a danno del bilancio europeo e perciò di tutti gli onesti cittadini.

Per garantire dunque che la politica in materia di tassazione sostenga a tutti gli effetti la ripresa economica, la Commissione europea ha presentato un nuovo ambizioso pacchetto fiscale che poggia su due pilastri: equità e semplicità, per intensificare la lotta contro gli abusi fiscali e ridurre la concorrenza fiscale sleale, il tutto semplificando norme e procedure in aiuto di imprese e contribuenti. La battaglia sulla trasparenza sarà poi oggetto di una riforma della cooperazione amministrativa tra i paesi UE per autorizzare lo scambio automatico di informazioni sui ricavi generati dai venditori sulle piattaforme online.

Non posso che sostenere tutte queste iniziative, che vedono la luce grazie all’impegno del nostro Commissario Paolo Gentiloni, su cui il Parlamento europeo, da sempre sensibile al tema, vigilerà scrupolosamente senza fare sconti. Sono anni oramai che da Strasburgo lanciamo lo stesso appello a Commissione e Consiglio per una maggiore giustizia fiscale e la fine delle pratiche sleali che consentono alle multinazionali di pagare quote irrisorie di tasse. Ricordo che finora le iniziative sul tema fiscalità sono sempre state bloccate dal ricorso al voto all’unanimità in Consiglio. Come giustamente ribadito dal Commissario, ora occorre individuare tutte le strade percorribili previste dai Trattati, compreso il voto a maggioranza qualificata al fine di eliminare le distorsioni della concorrenza dovute alle diverse norme fiscali. Noi lo sosteniamo e speriamo in un successo.

Per tutte queste ragioni, il mese scorso il Parlamento europeo ha votato a stragrande maggioranza a favore della creazione di una sottocommissione parlamentare permanente per esaminare le questioni fiscali, la trasparenza tributaria, la lotta alla frode e all’evasione. Le istituzioni comunitarie sono quindi pronte a fare la propria parte. Pretendiamo ora dai governi nazionali un atto di coraggio. Se non ora, quando?

Patrizia Toia