Ecco la striscia di Gaza

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Immaginatevi una regione costiera di 360 km², popolata da quasi 2 milioni di abitanti, frontiere chiuse da ogni lato, controllo dello lo spazio aereo e marittimo della striscia, attraversamenti della frontiera terrestre e il movimento di merci e persone dentro e fuori dalla striscia controllato da Israele ed Egitto, e la quasi totale dipendenza di acqua, elettricità, e utenze di base. Ecco la striscia di Gaza.

Sotto controllo dell’Egitto, prima che fosse poi occupata da Israele, è conosciuta per esser uno dei posti più disperati del mondo. Dal 2007 Israele ha mantenuto un embargo molto serrato nei confronti della Striscia di Gaza: sono sottoposti a controlli molto severi tutti i principali beni di consumo che vengono introdotti nell’area.
Ma la cosa non ha funzionato in questi anni ed è costante causa di sofferenze per i civili a Gaza: sono frequenti i bombardamenti, la disoccupazione è a livelli altissimi e circa 8 persone su 10 sopravvivono solo grazie agli aiuti internazionali consegnati nella Striscia.

Ne abbiamo parlato ieri in Giordania alla conferenza, concentrando l’attenzione sul trauma nei bambini ed adolescenti. Studi di scienziati e ricercatori hanno confermato un numero ingente di effetti traumatici devastanti, particolarmente dovuti dalle immagini dei media, dal suono delle bombe, dalle immagini di bombardamenti e demolizioni, dal coinvolgimento diretto o indiretto di ferimento o morte di famigliari e così via.

I risultati dello status attuale sono devastanti. Una nuova generazione che non ha mai avuto l’opportunità di conoscere il proprio paese in pace e con continui bombardamenti crea traumi che molto difficilmente potranno essere rimossi. E questo ha un effetto immenso sulla popolazione tutta.

Dovremo rifletterci tutti!

Yana Ehm