Economia Verde, come funziona la transizione targata Ue

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E’ stata definita “Transizione Giusta” quella proposta dalla Commissione di Bruxelles per compiere il passaggio dalla Carbon economy alla Green economy del New Deal europeo. Obiettivo, mettere in campo almeno 1000 miliardi fra investimenti pubblici e privati, di cui 100 miliardi nel periodo 2021-2027, attenuando in tal modo l’impatto socio-economico del processo di riconversione industriale e produttivo che colpirà inevitabilmente le imprese obsolete legate alle tradizionali fonti energetiche. Come funzionerà il meccanismo dei finanziamenti? Dovrebbe avvalersi di tre fonti principali:

1) il Fondo per una Transizione Giusta, per il quale saranno stanziati 7,5 miliardi di € di nuovi fondi UE, che si sommano alla proposta della Commissione per il prossimo bilancio a lungo termine. Per poterne beneficiare gli Stati membri dovranno individuare i territori ammissibili mediante appositi piani territoriali per una transizione giusta, di concerto con la Commissione. Dovranno inoltre impegnarsi a integrare ogni euro versato dal Fondo con contributi dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo sociale europeo Plus, nonché con risorse nazionali supplementari. Ciò dovrebbe tradursi in finanziamenti totali dell’ordine di 30-50 miliardi di €, che mobiliteranno a loro volta ulteriori investimenti. Il Fondo per una transizione giusta concederà principalmente sovvenzioni alle Regioni: sosterrà i lavoratori, aiutandoli ad acquisire abilità e competenze spendibili sul mercato del lavoro futuro, e appoggerà le PMI, le start-up e gli incubatori impegnati a creare nuove opportunità economiche in queste regioni. Sosterrà anche gli investimenti a favore della transizione all’energia pulita, tra cui quelli nell’efficienza energetica;

2) un sistema specifico nell’ambito di InvestEU, che punta a mobilitare fino a 45 miliardi di € di investimenti. Lo scopo è attrarre investimenti privati a beneficio delle regioni interessate, ad esempio nei settori dell’energia sostenibile e dei trasporti, e aiutare le economie locali a individuare nuove fonti di crescita;

3) uno strumento di prestito per il settore pubblico in collaborazione con la Bei, sostenuto dal bilancio dell’UE, che dovrebbe mobilitare investimenti compresi tra 25 e 30 miliardi di €. Servirà ad accordare prestiti al settore pubblico, destinati ad esempio agli investimenti nelle reti di teleriscaldamento e alla ristrutturazione edilizia. La Commissione presenterà la relativa proposta legislativa a marzo 2020.

Il meccanismo per una transizione giusta, tuttavia, non è circoscritto ai finanziamenti. Tramite la piattaforma ad hoc la Commissione offrirà assistenza tecnica agli Stati membri e agli investitori e garantirà il coinvolgimento delle comunità interessate, delle autorità locali, dei partner sociali e delle organizzazioni non governative. Il meccanismo per una transizione giusta potrà contare su un solido quadro di governance basato su piani territoriali specifici. A chiarire ulteriormente gli intendimenti della Ue le parole di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione di Bruxelles: “Al centro del Green Deal europeo, che racchiude la nostra visione per un’Europa climaticamente neutra entro il 2050, ci sono le persone. La trasformazione che ci si prospetta è senza precedenti e avrà successo solo se è giusta e va a beneficio di tutti. Sosterremo le popolazioni e le regioni chiamate a compiere gli sforzi maggiori affinché nessuno sia lasciato indietro. Il Green Deal comporta un ingente fabbisogno d’investimenti, che trasformeremo in opportunità di investimento. Il piano presentato oggi, finalizzato a mobilitare almeno 1000 miliardi di €, indicherà la rotta da seguire e provocherà un’ondata d’investimenti verdi”.