Elvis vive!

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Mi è capitato di vedere sui social l’immagine che vi presento, postata sulla mia pagina da un amico che ha notato una curiosità enigmistica. Quale sarà mai questa curiosità?

Ci sono ancora persone che dubitano della morte di Elvis Presley, e forse l’immagine può confermare questi dubbi, ma non è questa la curiosità: più semplicemente LIVES è l’anagramma di ELVIS. Ci sono tanti nomi italiani che permettono un anagramma: Alice = elica, Teresa = serate, Caterina = canterai. Però mentre con Alice non riesco a rendere plausibile l’anagramma, con gli altri due posso dire che per Teresa De Sio avevo ipotizzato parecchie serate, e per Caterina Caselli dicendo “canterai” avevo previsto la carriera musicale.

Certo, l’anagramma con ELVIS sarà venuto in mente a tanti, ma già il poeta Peter Pereira l’aveva trovato, e pubblicato insieme ad altri, nella sua poesia Anagrammer.

Un altro anagramma contenuto nella poesia è “eleven plus two = twelve plus one”. La traduzione ci dice che “11+2=12+1”, però in italiano “undici più due” non è anagramma di “dodici più uno”.

Anch’io ho creato tanti anagrammi (in italiano, ovvio), e sono tali che in un’altra lingua non avrebbero senso, e per esempio quello del mio nome (GIORGIO DENDI = GENIO DI GRIDO) sicuramente non risulterebbe in un’altra lingua… forse ne potrebbe scaturire un’altra frase, ma di significato completamente diverso. Ecco il motivo per il quale ritengo molto difficile tradurre un film, perché ci potrebbero essere delle frasi con nella lingua originale dei giochi di parole che non esistono in altre lingue. Ed ecco il motivo per il quale il noto cantante Tiziano Ferro non potrebbe cantare in inglese “Notizia è l’anagramma del mio nome”. Anche nei libri di Harry Potter ci sono parecchi anagrammi, tra i quali ricordo Hogwarts = Ghost war (cioè guerra di fantasmi) e Remus Lupin = Primus Lune, con riferimenti alle fasi lunari che si perdono con la traduzione.

Avrei voluto terminare in modo diverso la mia conversazione odierna, ma non sono riuscito a trovare di meglio, e vi chiedo scusa. Tra i vari anagrammi contenuti nella poesia di Pereira, ci sono i versi con i quali risponde a chi gli chiede come va la sua vita. E lui risponde “My life is this, my life is shit”, offrendoci l’anagramma this=shit. Traducendo, lui dice che la sua vita è questa, e poi spiega meglio, ma non saprei come rendere la traduzione.

Un gioco con quella parola si può fare anche in italiano, e io lo presento spesso alla fine delle mie conferenze sul gioco d’azzardo, dicendo che chi ci invoglia a scommettere ci presenta un sogno, che in inglese si dice “dream”, e spesso il risultato è un anagramma di quella parola, e non è né “madre”, né “derma”.

Giorgio Dendi