Emma Bonino: “L’Europa non vuole governare le migrazioni. Cambiamo i trattati”

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Se non si cambiano i trattati, continueremo ad assistere a crisi come quella che si sta svolgendo sul confine tra Bielorussia e Polonia

Staremo sempre qui a lamentarci, senza pensare che le migrazioni continueranno a esserci. Noi ci rifiutiamo di governarle”. Emma Bonino guarda alla crisi politica e umanitaria che si sta acuendo al confine sul confine polacco – che è anche confine Ue – con gli occhi di chi conosce a fondo la questione. E sa perfettamente che per risolverla non basta lo stupore che emerge ogni volta che i migranti – per mare o per terra, ma provenendo sempre dalle stesse zone: Iraq, Afghanistan, Siria, alcuni Paesi dell’Africa – cercano di oltrepassare i confini per cercare una vita migliore. Né è sufficiente l’indignazione – giusta, naturale, umana – davanti alle immagini di migliaia di persone che, al gelo, sperano di oltrepassare quel filo spinato che li separa da quello che forse ritengono un sogno. E che invece si sta rivelando, per l’ennesima volta, un incubo.

Una lunghissima storia politica radicale alle spalle, senatrice, Bonino è stata ministra degli Esteri durante il governo Letta e titolare delle Politiche europee durante il governo Prodi. Alla fine degli anni ’90 è stata commissario Ue per gli aiuti umanitari. Le crisi umanitarie, insomma, le conosce bene, così bene da sapere che non cesseranno se non si cambia il modo di gestire le questioni. Se la palla non passa dai singoli stati all’Unione europea.