Nonostante la fine prematura del Governo, si continuano a raccogliere i frutti del lavoro svolto. In questi giorni, infatti, il GSE ha pubblicato il regolamento operativo per l’iscrizione ai registri e alle aste previsti dal Decreto FER, entrato in vigore lo scorso 10 agosto.
A seconda della potenza dell’impianto, potranno accedere agli incentivi gli impianti solare fotovoltaici, eolici on-shore, idroelettrici o da gas residuati dai processi di depurazione. Incentivi per un totale di 8000 MW di potenza, dei quali 740 MW destinati ai rifacimenti e la parte restante a impianti nuovi, integralmente ricostruiti, riattivati o oggetto di potenziamento. Le richieste di iscrizione ai registri o alle aste devono essere presentate tramite il “Portale FER-E”.
Spesso ai convegni a cui ho partecipato in questi mesi, gli addetti ai lavori presenti mi chiedevano novità sul Decreto FER1 e sui suoi tempi di attuazione.
Ci siamo. Questa è un’opportunità da non perdere che, ne sono convinto, darà un grandissimo contributo al processo di decarbonizzazione iniziato e che mi auguro possa procedere senza soluzione di continuità con il prossimo Governo. D’altronde, quello delle energie rinnovabili è un settore in fortissima crescita e sarebbe un grave errore non tenerne conto, anche dal punto di vista occupazionale.
C’è la possibilità di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, incrementare i posti di lavoro, sviluppare la ricerca, far restare in Italia i nostri cervelli e incentivare il ritorno dei nostri giovani che sono andati all’estero alla ricerca di fortuna.
Tutto questo è possibile, puntando con decisione allo sviluppo delle energie rinnovabili. Il Decreto FER 1 è senza dubbio uno strumento strategico che aiuterà il nostro Paese ad andare spediti verso la decarbonizzazione, in linea con il PNIEC, sostenendo una diffusione sempre più capillare di impianti di energia da fonti rinnovabili, necessaria a favorire una transizione energetica in sicurezza.
