ENKELEIDA ZEKO TOMA: DOBBIAMO PORTARE IL FAIR PLAY DALLO SPORT ALLA VITA QUOTIDIANA DI TUTTI NOI

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La nostra intervista esclusiva alla prima giornalista Donna assoluta affermatasi in Albania in un settore a torto considerato maschile: la diplomazia dell’informazione non significa necessariamente rinunciare al diritto di critica, purché esso sia accompagnato dalla capacità di proposta

“Italia e Albania si sfidano a pallone, ma in Europa cooperano nella stessa metà campo”

Fair Play: un’espressione che indica l’approccio pacifico e dialogante nella dialettica sportiva; ma che deve trovare piena applicazione in ogni altro settore della vita personale, professionale e sociale di ognuno di noi.

Nella consapevolezza di come, soprattutto nei tempi attuali, la dialettica e la conflittualità, di per sé, tendano a prevalere su ogni possibilità di riflessione e di ragionamento, e nello stesso tempo rischiano di tradursi in una critica priva di proposta.

Enkeleida Zeko Toma è, nel lungo corso della propria carriera tuttora pienamente in atto, produttrice TV, ideatrice di programmi e contenuti, e conduttrice del più popolare spazio televisivo nazionale in Albania dedicato al dibattito post partita e successivo ai vari match che si svolgono sui campi da gioco.

Nella propria intervista, realizzata in esclusiva dalla nostra editrice Loredana Buoso con voce fuori campo del direttore politico Alessandro Zorgniotti, Enkeleida Zeko Toma parla del ruolo del giornalismo sportivo come “arena” non di lotta o di combattimento, bensì come luogo condiviso per discussioni anche senza esclusione di colpi ma con il fine di una critica o di una osservazione sempre accompagnata da una proposta per l’interesse sociale e generale del settore e della categoria in esame.

Un esempio è quello che viene dallo sviluppo della Nazionale di Calcio Albanese, che si appresta ad affrontare il campionato europeo quest’anno e – chissà – forse in un prossimo futuro le qualificazioni per i Mondiali: al momento si tratta del superamento di una fase eliminatoria, ma in futuro ciò potrebbe tradursi in una classifica più premiale per la Squadra Rossonera del Paese delle aquile ma, perché ciò avvenga, occorre dire fin da ora quello che non funziona perfettamente.

Un ruolo che acquista una rilevanza ancora maggiore quando a svolgerlo è una giornalista donna, in questo caso la prima nel proprio genere, cioè Enkeleida, la quale ha citato l’esempio della propria figlia ancora bambina e alla quale suggerirebbe di percorrere la stessa missione di professionista dell’informazione senza paura di incorrere in luoghi comuni o in stereotipi.

Oggi il lavoro di giornalista, per dedizione, stile e professionalità, oltre che per determinazione, può essere affrontato da una Donna con le stesse parità di condizioni, e di conduzioni, dei colleghi uomini.

Con Fair play, ma sempre con decisione.

Perché mai come oggi la qualità e la presenza nella direzione, davanti alle telecamere, di un programma TV, soprattutto se prestigioso e identificativo come questo, indica la direzione stessa della società. Nello sport così come in tutti gli altri campi del gioco, della politica, delle istituzioni, dei lavori e della cooperazione tra Italia e Albania: che si sfidano a pallone ma restano sorelle sulla stessa metà campo europea.

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