Ai microfoni di iNews24, Giovanni Di Perri, responsabile delle malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, sui casi di epatite acuta grave di origine sconosciuta che ha colpito diversi bambini tra i 2 e i 5 anni in alcune parti d’Europa. “Le indagini fatte al momento sembrano escludere, ad esempio, un agente per via alimentare.
L’infettivologo spiega che i dati disponibili non sono abbastanza: “In questo momento è difficile capire di cosa si tratta. Il fatto che interessi i bambini e non gli adulti potrebbe riguardare l’assenza di una precedente memoria immunitaria maturata nella vita. Però questo non basta e non sembra trattarsi di bambini immunodepressi. È molto inquietante. Gli stessi dispacci non vanno oltre quello che dico, quindi in questa fase, formulare un’ipotesi è molto azzardato. È chiaro che il problema è da osservare molto attentamente. Sono certo che in Inghilterra stiano facendo tutti i rilievi necessari anche di microscopia elettronica sulle feci e una serie di caratterizzazione dei campioni”.
Di Perri aggiunge che “la cosa è inquietante, francamente non sembra nulla di tipico. Lo screening dei virus noti sono tutti negativi e in questo momento non c’è nessuna associazione col consumo di particolari alimenti. I casi sono geograficamente lontani, per cui non sembrano esserci nemmeno fattori in comune come, ad esempio, l’inquinamento di un acquedotto”.


