Ermini: “Per credibilità toghe serve rivoluzione condotte”

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Il vice presidente del Csm, David Ermini, ha detto a Radio 24: “Dalla perdita di credibilità della magistratura, conseguente al caso Palamara, se ne esce con presa di coscienza etica”. Le leggi non bastano, ” ci deve essere una rivoluzione nel modo di comportarsi di tutti i magistrati. La stragrande maggioranza dei magistrati che non hanno partecipato agli accordi sui direttivi sono spettatori inorriditi da quello che è accaduto”. Per Ermini va spezzato anche il filo che ha legato il Csm all’Associazione nazionale magistrati. ” Le correnti della magistratura sono degenerate nel cosiddetto carrierismo. E questo è accaduto perchè non si è mai interrotto il filo tra Anm e Csm che sono due cose istituzionalmente diverse” Sulle nomine ” la discrezionalità messa in mano al Csm perchè scegliesse i migliori non è stata usata bene”, ha detto ancora Ermini individuando tra i possibili rimedi quello di ancorare le scelte dei dirigenti a una serie di parametri a cominciare dalla capacità di coordinamento. “È ovvio che accanto a ogni direttivo ci vorrebbe un manager. Oggi gestire tribunali significa gestire personale, mezzi informatici, rapporti con la polizia giudiziaria”. Così Ermini, infine, alla domanda se condivida la posizione del presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, favorevole a introdurre la figura del manager negli uffici giudiziari.