ESTENSIONE DEL SUPERECOBONUS AL TURISMO, BRAVO DRAGHI! 

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IVANO TONOLI, SEGRETARIO UNIONE CATTOLICA E PRESIDENTE CONFEDES: IL PREMIER HA COMPRESO FIN DALL’AVVIO DEL PROPRIO MANDATO AL VERTICE DI PALAZZO CHIGI, L’IMPORTANZA STRATEGICA INDUSTRIALE DEL SETTORE RICETTIVO PER L’ITALIA E LA SUA CAPACITÀ DI PROMOZIONE INTERNAZIONALE

LA PROPOSTA DI UN RAFFORZAMENTO SETTORIALE DELLA DETRAZIONE FISCALE DEL 110 PER CENTO SUGLI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE SI TROVA RACCHIUSA NEL LIBRO PROGRAMMATICO DEI CATTOLICI UNITI ELABORATO IN PRIMAVERA E DI PROSSIMA USCITA PER I 130 ANNI DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

Bravo, Presidente Draghi! Ivano Tonoli, Segretariato di Unione Cattolica e Presidente della Confederazione datoriale e sindacale Confedes, plaude alla decisione del Presidente del Consiglio dei Ministri di estendere l’efficacia del superecobonus del 110 per cento al settore del turismo alberghiero e ricettivo, espressione di un quinto del complessivo prodotto interno lordo nazionale.

La determinazione – come evidenziato dal Presidente Tonoli nel proprio messaggio di plauso e di ringraziamento al Professor Draghi – si pone in perfetta coerenza con la proposta dei Cattolici Uniti di applicare il superecobonus alle imprese turistiche del settore HORECA (hotel ristoranti bar e catering) globalmente inteso, e anzi la proposta di Unione Cattolica e Confedes – al fine di favorire il pieno recupero del fatturato e delle maggiori spese di messa in sicurezza e sanificazione sostenute nel corso del governo Conte e da questo vanificate con inutili e dannosi lockdown – tende ad accordare il raddoppio dell’agevolazione fiscale e la sua immediata possibilità di monetizzazione presso il settore bancario e creditizio, con un parallelo aumento del fondo di garanzia a valere sul comparto del terziario ricettivo la cui capacità bancabile è stata mortificata dai DPCM del ministro Speranza.

Unione Cattolica e Confedes prevedono il rafforzamento del superecobonus in “super sani bonus” con effetto retroattivo al 2020 al fine di recuperare accanto alle ristrutturazioni, le ingenti spese sostenute per mettere in sicurezza locali e strutture contro la prima e seconda ondata di pandemia.