Arriva un altro anno e siamo tutti indaffarati alla preparazione di cenoni, acquisti di regali e idee per gli auguri. Anche sui social ci sono tanti post di auguri, più o meno divertenti, più o meno seri, oppure notizie legate alla fine del 2019. Ad esempio leggo che a Bugliano, comune della provincia di Pisa, il Sindaco ordina “di tenere chiusi in casa e legati al guinzaglio gli animali domestici tra le ore 23 del 31 dicembre 2019 e le 3 del 1° gennaio 2020”. Ovviamente tanti animalisti si sono indignati per la decisione di questo sindaco, ma la notizia è una bufala, poiché il comune di Bugliano non esiste, ma la pagina legata a questa località è semplicemente un luogo come un altro dove pubblicare notizie palesemente false, senza offendere nessuno.
Anch’io ho pensato di fare i miei auguri agli amici che mi seguono sui social e non solo, costruendo un orologio che ci può accompagnare per tutto l’anno, dove al posto dei numeri da 1 a 12 ci sono delle espressioni contenenti le cifre dell’anno. Avevo cominciato mi pare nel 2014, creando un orologio con le cifre 2, 0, 1, 4. Ma l’orologio di quell’anno conteneva le cifre in un ordine qualsiasi, mentre dal 2015 ho creato sempre formule con le quattro cifre nell’ordine, quindi quest’anno ho usato, nell’ordine, 2, 0, 2, 0. Alcune espressioni che ho trovato utilizzano nozioni di scuola media, altre nozioni di liceo, come il coseno, la tangente, la “i” che si utilizza nei numeri immaginari, però si possono creare formule anche senza questi operatori, ma quasi indispensabile è il punto esclamativo, che si legge “fattoriale” e che indica il prodotto di tutti i numeri fino a quello indicato. Allora 4! si legge “quattro fattoriale” e vale 4×3×2×1 = 24; stranamente 0! vale 1, e non 0, come qualcuno potrebbe pensare in un primo momento. E trasformare lo 0 in 1 utilizzando il fattoriale, aiuta molto in quest’anno che ha solo cifre 2 e 0.
Chi ha piacere può creare il suo orologio, magari prendendo qualche spunto dal mio, e speriamo che tutte le ore del nuovo anno siano serene: auguri!
Giorgio Dendi
