Felice Pasqua e lunga vita

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Sono giorni particolari, giorni nei quali la prima notizia di tanti telegiornali ci parla di morte. E oggi è Pasqua, giorno nel quale i termini “morte” e “vita” vengono spesso citati. Anche stamattina, il primo telegiornale che ho visto esordisce con questa notizia: “Oggi si celebra la Santa Pasqua, ed è il 53-esimo giorno di guerra”

Può sembrar fuori luogo quindi cercare di proporre un giochino matematico o enigmistico in questa occasione, ma io proverò a farlo, sperando di stimolare una riflessione.

L’occasione me la dà un incontro avuto a Roma, durante la gara nazionale di calcolo mentale, alla quale ho partecipato con esito non brillante… ci sono ormai troppi amici più giovani di me che mi superano, ma va bene così.

Mentre attendevamo la proclamazione dei vincitori, ho assistito ad una conferenza di Furio Honsell, già sindaco di Udine e già Rettore dell’Università di Udine. Nella prima videata della sua conferenza, Honsell presenta le date della sua nascita e quella della sua morte. Sì, sono state proprio queste le sue parole: “io morirò il 25/1/2039 + 6”.

Ha poi spiegato che in base alle statistiche, ed il calcolo basato sulle previsioni medie di vita, lui dovrebbe morire nel 2039. E fin qua andiamo già bene, perché la nostra nazione è uno dei posti privilegiati, dove la speranza di vita è decisamente superiore a quella degli abitanti di tante altre parti del Pianeta. Ma poi, ha subito chiarito il professore, lui dovrebbe vivere altri sei anni in più, in quanto la situazione sanitaria, climatica, le strutture della sua città e altri fattori di contorno lo possono aiutare a conservarsi bene.

Però il professor Honsell non ha esultato per questa sua buona prospettiva di vita, ma piuttosto ha espresso il lamento che non tutti possono avere le stesse possibilità nostre: la matematica, o la statistica in questo caso, deve aiutarci a capire come viviamo, e ad intervenire in favore di chi non ha le nostre stesse possibilità.

Questo è il pensiero che mi sento oggi di condividere con voi. Serena Pasqua a tutti!

Giorgio Dendi