Feltri: “Al posto di Silvio avrei accettato il test psichiatrico”

0
50
feltri

Comprendiamo l’irritazione di Silvio Berlusconi nell’apprendere che i magistrati, quelli che lo vogliono a processo (l’ennesimo)

Hanno chiesto di sottoporlo a perizia psichiatrica. La qualcosa, interpretata in senso malevolo, insinua che il più grande imprenditore italiano non abbia tutte le rotelle funzionanti. È normale che il Cavaliere si sia offeso a sangue e pretenda di rifiutare l’esame. Sul piano emotivo è difficile dargli torto. Tuttavia io al posto suo avrei accettato il confronto con gli strizzacervelli per una ragione semplice.

Egli da mezzo secolo ed oltre è unanimemente considerato tra gli uomini più intelligenti e capaci d’Italia. Giudizio confortato dai risultati concreti ottenuti in vari campi: da giovanissimo Silvio ha costruito una città satellite modello, Milano 2, un capolavoro, poi si è inventato l’emittenza privata, mettendo in piedi un impero tuttora grandioso, con Mediolanum è diventato un banchiere formidabile, nel mondo del calcio ha spopolato come nessun altro.

Un personaggio tanto abile non può che essere un genio, è impossibile che un cretino rincoglionito sia in grado di dominare su mercati tanto diversi. Se Silvio avesse accettato di essere esaminato dal punto di vista mentale avrebbe avuto esiti esaltanti. Nessun medico che non sia pazzo potrebbe dargli del rimbambito. Non esiste connazionale normodotato che non ammiri il Cavaliere, del quale perfino gli avversari politici riconoscono i meriti. In parole povere, di questo individuo si può dire di tutto meno che sia scemo.

L’esito della eventuale perizia, qualora si fosse svolta, non sarebbe stato negativo, anzi, avrebbe decretato la superiorità intellettuale del soggetto in questione. Perfino in politica, dove di solito emergono i mediocri, Berlusconi ha ottenuto un successo mai visto: è riuscito a vincere alcune elezioni nazionali con un partito messo in piedi in poche settimane.

La superiorità di Silvio è di una evidenza sfacciata e questo lo sanno benissimo anche i giudici benché fingano di ignorarlo, dimostrando di capire poco, anzi nulla, degli imputati che essi si ostinano a perseguire senza un motivo molto diverso dall’odio. O dall’invidia che è il motore di questa società marcia, la quale considera la ricchezza un peccato mortale anziché una benedizione di Dio.