Fiere: Santoro (Pd), Udine ferma al passato, rischio chiusura ente

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Trieste – “Quello che gli azionisti di maggioranza della Fiera di Udine hanno in mente per il futuro dell’ente è una macedonia di funzioni incoerenti tra di loro che sembrano esclusivamente utili a riempire vuoti. Mentre Pordenone parla di business e futuro, Udine è ferma ai contenitori, aprendo la strada al decadimento e quindi alla chiusura dell’ente. Facciamo appello alle forze economiche affinché non rinuncino a un asset centrale per lo sviluppo del Friuli”.

Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd) commentando le dichiarazioni dell’amministratore unico di Udine e Gorizia Fiere spa, Lucio Gomiero, in merito al sistema fieristico regionale e in particolare al ruolo di Udine e Gorizia Fiere spa.

“La mancanza di idee nuove per l’orizzonte futuro dell’ente fieristico di Udine – continua Santoro – è emerso dalle intenzioni espresse dall’amministratore Gomiero che ha parlato di una tripartizione di edifici: una prima destinazione è quella rivolta alla formazione, proprio mentre il Comune di Udine parla di altri siti. Poi c’è lo spazio rivolto alla sanità, anche se a oggi non risulta nulla, in tal senso, in alcun atto di programmazione dell’Asufc. E infine parla di una porzione riservata ai concerti. Per quanto riguarda la parte fieristica, non c’è nulla di nuovo e si pensa solo alle tre principali fiere esistenti: Casa Moderna, Idea Natale e Agriest”.