Una sua eventuale successione a Palazzo Chigi, dovrebbe essere definita fin nei dettagli da un accordo complessivo dei leader della maggioranza.
Ripeto, non si può correre il rischio di future fughe in avanti o in indietro. Niente scherzi, l’Italia vive una fase delicatissima e non può permettersi salti nel buio.
Io sono per l’adozione di una legge proporzionale con soglia di accesso al 5% ed avverso l’idea che viene attribuita ad Enrico Letta e Giorgia Meloni, di un ritocco maggioritario. Al Pd, colpevolmente, non se ne è più parlato. Io credo che invece la legge elettorale sia una vera e propria emergenza democratica, da cambiare assolutamente.
Silvio Berlusconi, se vorrà, ha il diritto di provarci e di contarsi. Certamente, in quel caso, noi di centrosinistra sicuramente non usciremo dall’aula, come qualcuno ha maldestramente ipotizzato.
Ho grande stima e rispetto del Presidente del Consiglio, naturalmente il suo nome dovrebbe essere il primo. Abbiamo esattamente un mese di tempo per trovare un accordo complessivo che abbia al primo posto la salvaguardia degli interessi del Paese”.


