Fiori e Cangini (FI): Terremoto centro Italia, si ammetta il fallimento

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Tutto torni sotto la guida della protezione civile e dei Sindaci

Il 30 ottobre di tre anni fa un’altra devastante scossa di magnitudo 6.5 (la più forte mai registrata dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980) ha colpito il centro Italia con epicentro nei pressi di Norcia provocando centinaia di feriti, enormi ulteriori crolli, danni al patrimonio e alle infrastrutture e migliaia di sfollati.
Il sisma ha purtroppo aggiunto i suoi terribili effetti su un territorio che era già stato gravemente colpito dagli eventi di agosto e del 26 ottobre 2016.

“Purtroppo – dichiarano in una nota Marcello Fiori, Commissario regionale Marche di Forza Italia e il senatore Andrea Cangini – a tre anni di distanza bisogna avere il coraggio di ammettere che la risposta delle istituzioni (Governo centrale e Regioni) a questo dramma è stata assolutamente inefficace: ancora migliaia di persone (circa 30 mila) prive della propria abitazione; migliaia di tonnellate di macerie abbandonate nei luoghi del crollo; attività imprenditoriali e agricole prive di adeguati sostegni e di una prospettiva di ripresa; ricostruzione che di fatto è solo una parola vuota. In compenso sono state prodotte migliaia di pagine di norme e procedure prive di ogni efficacia operativa rispetto alle giuste aspettative dei cittadini. Questo dimostra che il modello di intervento immaginato sino ad oggi è semplicemente sbagliato se davvero si vuole dare un futuro a queste terre. Noi proponiamo 4 cose semplici: visto che siamo ancora in piena emergenza, il coordinamento di tutti gli interventi torni nelle mani capaci ed efficienti del Dipartimento nazionale di protezione civile; i Sindaci siano i veri protagonisti della ricostruzione dotandoli delle deroghe legislative necessarie (appalti, forniture, personale, macerie, …); tutti i Comuni del cratere siano inseriti in una Zona ad economia speciale che goda dei benefici fiscali e di ogni agevolazione per consentire una vera ripresa economica di tutte le attività produttive; si mettano a disposizione le risorse necessarie (che la protezione civile ha stimato in circa 20 miliardi), utilizzando al meglio anche i Fondi europei, in un arco ragionevole di anni, per dare certezza all’intero processo di ricostruzione. Presenteremo queste proposte, condivise con gli amministratori locali, in occasione dell’esame parlamentare dell’ennesimo decreto legge presentato pochi giorni fa dal Governo. Lo spopolamento e l’abbandono di queste aree – concludono Fiori e Cangini- sta diventando una realtà. Lo Stato faccia lo Stato e non abbandoni i propri cittadini che hanno subito una tragedia.”