Firenze, Montanari contro il Pd: “Come si sono ridotti”

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Una veduta esterna della sede del Partito Democratico in Largo del Nazareno nel giorno della direzione nazionale, Roma, 3 maggio 2018. ANSA/FABIO FRUSTACI

Una paura evidente, concreta, impossibile da nascondere. Nel teatro Puccini erano numerosi gli “infiltrati” pronti a relazionare sull’iniziativa di Tomaso Montanari, il rettore dell’Università per Stranieri di Siena, che ha lanciato la sua creatura, l’Associazione 11 agosto (data della liberazione del capoluogo toscano dai nazisti).

Un’entità “orgogliosamente di sinistra”, che certamente si presenterà alle prossime elezioni di giugno. Con ogni probabilità in una coalizione con Cecilia Del Re (ex assessore defenestrato dal sindaco Dario Nardella, per visioni divergenti sul passaggio della tramvia in piazza del Duomo) e i Cinque Stelle, che non paiono intenzionati ad appoggiare la dem Sara Funaro.

“Molti di noi si aspettano anche che grazie al lavoro di 11 agosto nasca nelle prossime settimane una Lista civica che sia perno di una grande coalizione per le elezioni del 9 giugno. Una lista civica che sia un soggetto diverso e completamente autonomo dall’associazione, con un altro nome e un suo statuto. Io personalmente mi impegnerò anche perché questa lista civica nasca e sono disposto a partecipare: a candidarmi capolista di questa lista civica, se decideremo che serve. Ma la lista ci sarà se tante persone che non l’hanno mai fatto, decideranno di fare altrettanto”.