Germania, Merkel: “Sull’Afghanistan abbiamo sbagliato tutti”

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Una valutazione sbagliata. Non una valutazione sbagliata tedesca, ma una valutazione sbagliata comune

Lo ha detto Angela Merkel a Berlino, ammettendo a sua volta che sia stato un errore ritenere che le forze afghane potessero opporre resistenza ai talebani. “Non siamo riusciti a raggiungere quello che ci eravamo preposti”, ha anche detto Merkel, sottolineando che questo sia “molto amaro” dopo una missione durata per ben 20 anni. “L’esercito afghano non ha opposto resistenza, qualsiasi sia la ragione, o ha comunque opposto poca resistenza. Su questo abbiamo dato una valutazione sbagliata, e questa non è stata una valutazione sbagliata tedesca, ma ampiamente diffusa”, ha spiegato Merkel. Al di là del contrasto del terrorismo, ha sottolineato la cancelliera, “tutto ciò che si è aggiunto non è riuscito e non ha avuto il successo che ci eravamo preposti”.

“Questo è uno sviluppo amaro per molti afghani che hanno attivamente collaborato”, ha aggiunto. Ma lo sviluppo sul territorio ha richiesto una durata molto più lunga di quel che ci si aspettava, ha spiegato. “Siamo stati 20 anni in Afghanistan e in tutto questo tempo – ha concluso – i nostri sforzi non hanno avuto successo” e per Merkel bisogna imparare la lezione che “gli obiettivi devono essere più piccoli”.

“Ho parlato al telefono con il presidente francese Emmanuel Macron, insieme stiamo cercando di realizzare uno stretto coordinamento all’interno dell’Ue” per decidere come reagire all’escalation della crisi in Afghanistan ha poi aggiunto e ha ricordato che “mercoledì si terrà un vertice dei ministri degli Esteri e dell’Interno dell’Unione europea”. “Vi è anche la possibilità”, così ancora la cancelliera, “di un vertice straordinario del consiglio europeo”, per discutere tra le altre cose degli “aiuti necessari per i Paesi vicini all’Afghanistan” dinnanzi al probabile flusso di profughi. “Faremo il possibile per evacuare collaboratori” “Faremo tutto quanto è in nostro potere per portare fuori dal Paese” gli afgani che hanno collaborato con la Germania, ha sottolineato poi la cancelliera precisando che “su 2.500 persone in totale, tra collaboratori e familiari, 1.900 sono già state portate in Germania e una parte di loro riteniamo sia al sicuro fuori dal Paese”.”Ci sono poi più di 1.000 persone che hanno lavorato nel campo dell’aiuto allo sviluppo che sono state tutte contattate, oltre a circa 500 persone delle ong – ha aggiunto, citata dalla Deutsche Welle – faremo tutto quanto è in nostro potere per portarli fuori dal paese”