La Germania è un Paese baciato dalla stabilità politica e istituzionale.
Se troveranno conferma i primi exit poll, dalle urne escono due partiti sconfitti in modo netto: la formazione sovranista AfD, alleata delle destre italiane, e la sinistra radicale dei Linke. Il voto ha premiato tutti gli altri partiti, con l’eccezione della Cdu-Csu, che si affaccia al dopo-Merkel con un crollo di 8 punti percentuali.
Colpisce, in questi minuti, la dichiarazione del co-presidente dei Verdi, Habeck, che ha dato la disponibilità del suo partito per un governo tanto con la Spd quanto con la Cdu-Csu. In Italia, nella povertà del nostro dibattito politico, sarebbe accusato di inciucismo, in Germania, invece, si chiama pragmatismo: i governi nascono sulla base di accordi programmatici e non sulla base di pregiudiziali politiche o ideologiche. Che governi la Spd, al momento in testa, o la Cdu, il segreto tedesco è tutto qui: si governa per migliorare il sistema e non per affossarlo. E nessun tedesco griderà mai all’inciucio, qualunque coalizione dovesse nascere. Perché nascerebbe per tutelare gli interessi del Paese. Una differenza oceanica rispetto a certe miserevoli rappresentazioni italiane. Per fortuna a palazzo Chigi siede un presidente del Consiglio che è una splendida proiezione dello spirito tedesco.
