Gibertoni (Misto). “Un patto tra agricoltori e animalisti per dire stop alla caccia al cinghiale”

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La consigliera interroga la Giunta per sapere se ritiene utile promuovere un accordo anche in Emilia-Romagna, dopo la sperimentazione analoga avviata in Piemonte

“Un patto tra agricoltori, animalisti e ambientalisti contro la caccia al cinghiale, dannosa e inutile per risolvere il problema”. Lo propone alla Giunta, attraverso una interrogazione, la consigliera del Gruppo misto Giulia Gibertoni, nel solco di quanto già sperimentato in tal senso in Piemonte.

“Pur nella differenza degli interessi rappresentati e delle diverse metodiche di approccio al problema – ha spiegato Gibertoni -, i soggetti che hanno aderito all’accordo hanno convenuto che l’attività venatoria non costituisce, come taluni vorrebbero far credere, alcun valore aggiunto per l’agricoltura, infatti il cacciatore usufruisce gratuitamente dei terreni privati, coltivati e non, a spese dei proprietari e troppo spesso è anche di ostacolo a utilizzi turistici e culturali in grado di sviluppare economie locali ecologicamente compatibili”.

Infine, ha aggiunto la consigliera: “Il futuro dell’attività agricola nel tempo sarà sempre più improntato a produzioni ecologicamente sostenibili, rispettose degli equilibri ambientali e del benessere degli animali. Le associazioni animaliste e ambientaliste firmatarie dell’accordo, che va nella direzione del benessere animale, si sono dichiarate molto soddisfatte per questa svolta che segnerà un profondo cambiamento nell’affrontare il problema legato alla diffusa presenza dei cinghiali sul territorio. Un problema che finora, analogamente a quanto accade nel nostro territorio regionale, non ha trovato adeguate risposte da parte delle pubbliche amministrazioni”.