GIORGETTI PREFERISCE CALENDA A MICHETTI, E LA LEGA VA IN TILT

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salvini
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Ieri per Matteo Salvini deve essere stata davvero una brutta giornata.

Prima, la notizia che il suo ex capo della comunicazione social è indagato per droga, e poi un’intervista del suo alter ego nel partito, Giancarlo Giorgetti, che dalle colonne della Stampa azzoppa i candidati del centrodestra per la corsa delle amministrative a Roma e Milano. Ormai la spaccatura interna al Carroccio si rivela in tutta la sua plasticità nei due volti della Lega, di lotta, con Salvini, e di governo, con Giorgetti. Il capo delegazione della Lega al governo e titolare del Ministero dello Sviluppo economico, a 5 giorni dal voto, dice chiaramente che il candidato al Campidoglio voluto soprattutto da Giorgia Meloni, Enrico Michetti, non è adatto a governare Roma e che gli preferisce Carlo Calenda, che potrebbe drenare i voti del centrodestra in uscita. Un endorsement che per il centrodestra equivale a un terremoto, tanto che prima Berlusconi e Salvini, e poi ovviamente anche Meloni, sono costretti a uscire per sostenere il nome del candidato della coalizione. Un’uscita, quella del Ministro Giorgetti in favore di Calenda (che con il governo Renzi sedette sulla sua stessa poltrona, a capo del Mise), che rivela inoltre chiaramente da che parte sta il leader di Azione, a destra che più a destra non si può. Carletto dai Parioli intanto ringrazia per la stima professionale che evidentemente non lo imbarazza neanche un po’, segno che di sinistra nel suo programma non c’è nulla. Farebbe bene Calenda, che tanto somiglia a Renzi, a dichiararsi esplicitamente per quello che è: un uomo di destra che perseguirà politiche di destra. Così i romani “progressisti” che lo voteranno sapranno cosa aspettarsi nella loro città nei prossimi 5 anni.

C’è già stato Renzi che dicendosi di sinistra ha realizzato le cose che la destra sognava di realizzare da anni e spero che gli elettori romani abbiano imparato la lezione.

Mauro Coltorti