Giorgia Meloni in Libano visita il contingente militare italiano: le parole del Premier

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IPresidente del Consiglio, Giorgia , si è recata presso la base italiana “Millevoi” ubicata presso Shama, in Libano, per fare visita ai militari ed esprimere la propria gratitudine in vista delle festività pasquali

Le parole del Premier Meloni nei confronti dei militari italiani, rappresentano il senso di riconoscenza nei confronti di tutti quei soldati impegnati nelle missioni all’estero:”Voi non ci siete durante le feste con la famiglia, non ci siete per i vostri amici, i vostri fidanzati e fidanzate, mogli e mariti: rinunciate a tutto per garantire quella pace di cui tanti, soprattutto in questo momento, si riempiono la bocca seduti comodamente dal divano di casa loro.

Perché la pace non si costruisce con i sentimenti e le buone parole, la pace è soprattutto deterrenza e impegno, sacrificio”.

Un intervento molto importante, che riconosce l’importanza del nostro esercito ed i grandi sacrifici che tanti uomini e donne compiono, lontano da casa, per tutelare popolazioni in difficoltà, custodendo contemporaneamente l’orgoglio italiano.

Il discorso del Presidente Meloni è fondamentale, soprattutto considerando che molti dei nostri militari, sacrificano la propria vita privata e talvolta anche la propria esistenza durante le missioni di pace.

Tuttavia, nell’ultima parte del discorso, viene affrontato pragmaticamente e concretamente il tema della pace, di cui spesso si sente parlare, talvolta anche a sproposito: da sempre, per ottenere la quiete, è necessario dispiegare le proprie difese per comunicare la propria indipendenza ed il sentimento di libertà non negoziabile. Chi crede che la pace si ottenga esclusivamente abbassando la propria guardia, evidentemente non conosce bene gli avvenimenti storici verificatisi prima d’ora.

Non bisognerebbe mai dimenticare l’importanza di chi spende il dono della vita per difendere una bandiera e la dignità di un popolo, per citare una frase scritta da uno di cui quei grandi del passato:” Alla fine, è sempre un plotone di soldati a salvare la civiltà”, nell’auspicio che l’onore d’Italia non tramonti mai.

fonte: lavocedelpatriota