GIORGIO DENDI: Il nostro amico Ennio Peres ci ha lasciati

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Il giocologo: la giornalista Sandra Onofri ha inventato un giorno questo termine per definire Ennio Peres, e nessuno più di lui può essere definito un giocologo

Domenica scorsa ci ha lasciato, e non è facile trovare le parole per commentare questo brutto momento. Ennio certamente ha lasciato il segno in chi in campo matematico o enigmistico lo ha conosciuto, ma anche in chi non ha avuto questo piacere, perché lui è stato una pietra miliare, uno che ha spostato sempre un po’ più in là le colonne d’Ercole in campo matematico, o enigmistico, sempre con spirito giocoso, cercando di divertirsi lui per primo delle nuove scoperte.

Ci sono state dieci edizioni di Belgirate, incontro fra matematici al quale ho avuto l’onore di partecipare; Belgirate perché la prima edizione si era tenuta sull’omonima cittadina del Piemonte. Nel 2004 ci siamo incontrati a Sestri Levante, e in una conferenza mi è capitato di sedere vicino ad Ennio. Da quel momento, a tavola o durante le successive conferenze, gli ero sempre vicino, perché avevo notato che lui aveva tante cose, tutte diversissime fra di loro, da raccontarmi. Cose che lui aveva nel suo repertorio, o trovate che scopriva in quel momento, prendendo spunto da quello che sentivamo o vedevamo. Proprio quel sabato abbiamo avuto notizia della morte del ciclista Pantani, e su sua guida ho composto la mia prima onomanzia, cioè anagramma a partire da un nome e cognome, Marco Pantani in questo caso. Ci siamo incontrati tante volte, dalla Lombardia alla Sicilia, e ogni volta cercavo di stargli vicino, perché sapevo che aveva sempre delle novità da raccontarmi e da farmi scoprire, oltre alle tante che leggevo sui suoi libri o nei social.

Io ho composto dei cruciverba che sono apparsi sulla Settimana Enigmistica, parecchi anni fa, a pagina 33 (il primo degli schemi grandi). Ebbene, per i 90 anni della rivista, da poco festeggiati, Ennio ha composto un cruciverba, ovviamente di dimensioni 22×12, come quelli che appaiono sulla rivista, dove tutte le parole sono termini legati all’enigmistica e alla Settimana in particolare. Le caselle nere utilizzate sono 44, un numero giusto per uno schema di queste dimensioni, e calcolando il vincolo delle parole obbligatorie, direi che è un capolavoro senz’altro.

Ecco, in tutte le sue creazioni, Ennio sempre aveva quest’accortezza di voler fare qualcosa in più, per rispetto verso i solutori e i lettori dei suoi libri, che si aspettano qualcosa di insolito nei suoi giochi. E di questo io personalmente ti ringrazio, Ennio.

E chissà quanti altri giochi avrai già composto dove stai adesso…

Giorgio Dendi