La prima volta che lo incontrai era venuto a Cuneo, perfetto sconosciuto, per un dibattito come esperto economico della Democrazia Cristiana. Lo intervistai al termine del convegno e si dimostrò convincente. Gianni Goria aveva iniziato la sua brillante carriera come sindaco della Cassa di Risparmio di Asti. Un incarico che gli procurò parecchie grane per una vicenda che finì bene.
Il suo padrino politico era Giovanni Borrello, potentissimo esponente del partito, Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri delle Terre di Asti e del Monferrato, ma anche presidente della locale Cassa di Risparmio e della Camera di Commercio. Borello è ancora ricordato ad Asti per il Festival delle sagre. Goria venne eletto in Parlamento nel 1976. Nell’81 fu sottosegretario al Bilancio nel
governo Spadolini. Quindi Ministro del tesoro nei Governi di Amintore Fanfani, di Bettino Craxi e nuovamente di Fanfani.
Dopo le elezioni del 1987, Goria divenne presidente del Consiglio su indicazione del segretario della DC Ciriaco De Mita.
In seguito fu anche ministro delle Finanze nel governo di Giuliano Amato, ed europarlamentare. Morì il 21 maggio nel 1994 a causa di un tumore ai polmoni. Essendo di Asti, dove tornava nei fine settimana, ebbi l’opportunità di intervistarlo decine di volte.
Negli anni in cui era ministro del Tesoro ero stato indicato a ricoprire la carica di presidente della Cassa di Risparmio di Fossano. La decisione, in ultima analisi, dipendeva da lui che presiedeva il Comitato per il credito. Mi spiegò che avrebbe acconsentito
volentieri, conoscendomi di persona e stimandomi, ma che la nomina gli avrebbe messo contro la Democrazia Cristiana della provincia di Cuneo che mi detestava per i miei attacchi violenti. E Cuneo faceva parte, in quei tempi, con Asti ed Alessandria del suo collegio elettorale. Compresi che era sincero ed i nostri rapporti non cambiarono minimamente. Alla Cassa di Fossano venne poi nominato l’industriale Antonio Antoniotti. Io arrivai comunque alla presidenza della banca dieci anni dopo, quando la DC era sparita travolta dagli scandali.