GIOVEDI’ 28 OTTOBRE ORE 17 PREFETTURA DI LIVORNO

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TUTTI A PARLARE SOLO DELLE AZIENDE IN CRISI…

MA VOGLIAMO DIRLO CHE L’ITALIA E’ L’UNICO PAESE IN CUI I SALARI NON SONO AUMENTATI MA ADDIRITTURA SI SONO ABBASSATI NEGLI ULTIMI VENT’ANNI?
VOGLIAMO DIRE CHE E’ UNO DEI POCHI PAESI EUROPEI CHE NON HA UNA LEGGE SUL SALARIO MINIMO?
VOGLIAMO DIRE CHE CI SONO MILIONI DI LAVORATORI CHE RISCUOTONO SALARI DA FAME?
PRIMA MANIFESTAZIONE A LIVORNO PER UN SALARIO MINIMO PER LEGGE A 9 EURO NETTI L’ORA!!
GIOVEDI’ 28 OTTOBRE 2021 ORE 17 DI FRONTE ALLA PREFETTURA
CONTRO LE POLITICHE ANTIPOPOLARI DEL GOVERNO DRAGHI
CONTRO IL CAROVITA DILAGANTE CON AUMENTI DEI BENI PRIMARI FINO AL 50%
PER L’ISTITUZIONE DEL SALARIO MINIMO PER LEGGE A 9 EURO NETTI L’ORA COME NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI
PER LA DIFESA E L’ALLARGAMENTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA A TUTTE LE FAMIGLIE COLPITE DALLA CRISI
Negli ultimi mesi il Governo dei “migliori” ha iniziato a gettare la maschera riguardo alle politiche sul lavoro e in ambito sociale. Con lo sblocco dei licenziamenti sono giù migliaia i lavoratori e le lavoratrici lasciati a casa che si sommano al milione di posti di lavoro persi durante la pandemia. Su 150 vertenze aperte al
Ministero dello sviluppo economico nessuna di esse sta trovando una soluzione positiva. Un monito nei confronti di tutte quelle aziende del territorio attualmente in “crisi”, rispetto all’approccio di questo Governo per salvare i posti di lavoro. Contemporaneamente aumentano gli interventi di polizia contro i lavoratori che protestano. Le violente cariche ai danni delle lavoratrici Alitalia a Roma o contro i portuali di Trieste sono li a dimostrarlo.
Di fronte a questo scenario sono arrivate le prime stangate sul carovita. +30% gas, +40% luce, +40/50%
GPL e Metano + 30% alimenti, + 20% TARI. Aumentano le spese ma i salari diminuiscono.
Nel nostro paese stenta a decollare il dibattito sul salario minimo per legge. Una misura già istituita in tutti i paesi Europei. Anche in questo caso CGIL, CISL e UIL difendono i loro privilegi scagliandosi contro il salario minimo e difendendo la contrattazione nazionale. La stessa contrattazione che ha partorito contratti da 4/5
euro l’ora. USB, che ha partecipato al tavolo Ministeriale istituito dal passato Governo Conte, ha chiesto con forza di approvare subito un salario minimo per legge a 9 euro netti l’ora. In linea con gli altri paesi Europei. E’ arrivato il momento di imporre al Governo Draghi la riapertura del tavolo nazionale sul salario minimo.
La pandemia che ci ha colpito ha generato un milione di famiglie in povertà in più rispetto agli anni precedenti. Sono circa 5,6 milioni gli Italiani in forte difficoltà economica. Per questi motivi le risorse per il reddito di cittadinanza sono aumentate da 433 milioni nel 2018 ai 722 milioni di quest’anno. Mentre, proprio grazie alla pandemia, multinazionali e imprese private hanno triplicato i profitti pagando solo qualche spicciolo di tasse al nostro Paese, è ripartita la guerra al reddito di cittadinanza. Con il pretesto dei “furbetti” da gennaio 2022 sarà probabilmente ridimensionato quando invece ne avrebbero diritto migliaia di famiglie in più. Vogliamo scendere in piazza anche per ribadire che i veri furbetti sono quelle migliaia di imprenditori che hanno usufruito della cassa integrazione senza averne diritto. Quelle imprese, come ad
esempio nel settore logistica che, a seguito dei controlli INPS e DTL, sono risultate irregolari nel 90 % dei casi. Il reddito di cittadinanza non va eliminato ma allargato a tutte le famiglie in difficoltà.
Per questi motivi la Federazione del Sociale USB Livorno lancia un primo presidio per il giorno 28 ottobre dalle 17 di fronte alla Prefettura di Livorno
MOBILITIAMOCI! FACCIAMOCI SENTIRE!