Giungi: «Con la legge di bilancio un cambio di passo a favore delle esigenze di pensionate e pensionati»

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La prima legge di bilancio varata dal governo Draghi porta con sé importanti novità che rispondono concretamente ai bisogni dei pensionati.

È netto in questo giudizio il presidente nazionale Giovanni Giungi, dopo che finalmente l’articolato della manovra risulta essere trasmesso al parlamento. Due settori in particolare vedranno affluire consistenti risorse: sistema pensionistico e sanità.

«Fin dall’assemblea elettiva che mi ha visto riconfermare come presidente nazionale – afferma Giungi – ci eravamo espressi favorevolmente rispetto all’uscita dal regime transitorio della cosiddetta quota 100: Ape sociale allargata ad altre mansioni gravose, in particolari artigiane, come i mestieri dell’estetica (art. 24); proroga di opzione donna e di una finestra di flessibilità per gli over 64 (art. 26 e 23); l’istituzione di un fondo dedicato all’uscita anticipata dei lavoratori nelle piccole e medie imprese (art. 24).

Queste sono una serie di misure concrete che vanno a sostenere le categorie maggiormente colpite dagli effetti della crisi pandemica. Sembra inoltre che verrà ripristinato il sistema basato su tre scaglioni rispetto alla perequazione delle pensioni, salvaguardando così la stragrande maggioranza dei pensionati dai rischi di un’impennata dell’inflazione. Contestualmente, saranno previsti anche due miliardi di euro contro il rincaro bollette nel primo trimestre 2022 (art. 158)».

«Ma il vero cambio di paradigma – continua Giungi – riguarda la nuova centralità assunta dalla principale infrastruttura sociale del Paese, ovvero la sanità, e dal suo essenziale braccio esecutivo: il Servizio Sanitario Nazionale. L’articolo 88 – denominato proprio, tra l’altro, “Incremento Fondo sanitario nazionale” – vedrà nel prossimo triennio un aumento per ciascun anno di 2 miliardi di euro. Bisogna riconoscere dunque che dal 2019 al 2024 il Fondo, alla fine del periodo, sarà passato da 114 miliardi a 128 miliardi, un incremento di 14 miliardi di euro. La stagione dei tagli potrà così dirsi definitivamente chiusa. In più, oltre alle risorse necessarie per comprare nuove scorte di vaccini contro il Covid-19 nel 2022 (art. 90), nella manovra si vogliono inserire ulteriori misure per stabilizzare circa 33.000 precari assunti durante l’emergenza pandemica (art. 92), per aggiornare i LEA (art. 98) e per prevedere azioni straordinarie rispetto al problema delle liste d’attesa (art. 94). CNA Pensionati sarà pronta a sostenere queste indicazioni».

«Mi preme ricordare infine – conclude il presidente nazionale – la prima importante azione della rete Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza di cui abbiamo deciso di far parte: l’indicazione di maggiori risorse per il Sad (Servizio di assistenza domiciliare, ad appannaggio dei Comuni), che diventa livello essenziale, è in effetti riscontrabile nella Legge di Bilancio (art. 43)». Lo stanziamento, tuttavia – ha denunciato il Patto stesso – è scarso: solo 100 milioni, tanto da annunciare una richiesta per un rifinanziamento da presentare con un emendamento.

«Servono infatti 300 milioni di euro per far partire il “Piano nazionale di domiciliarità integrata” fin dal 2022- conclude Giungi – ci impegneremo, insieme agli altri aderenti del Patto, per ottenere tutte le risorse necessarie».