Giuseppe Scaletta – Onorificenza, impegno verso la società – Asti, Fenoaltea, 2017, 152 p. (218)

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Una pubblicazione fuori commercio molto particolare questa dell’A.N.I.O.C. (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche) di Asti, scritta da Giuseppe Scaletta – ultrasessantenne delegato provinciale di Asti, Grande Ufficiale al Merito della Repubblica – che ha qui non solo riassunto, suddividendola in 4 parti e 7 capitoli, l’attività della delegazione che rappresenta, e di quelle di tutto il Piemonte, ma anche fornito utilissime informazioni per capire cosa sono, chi le conferisce, come impegnano e come nascono le moderne onorificenze repubblicane. Oltre a riportare un integrativo excursus su tutte le onorificenze italiane del passato, e su quelle straniere più importanti oggi esistenti.

Un modello culturale, uno stile di vita, un modus vivendi che va oltre il titolo consegnato, per indicare agli italiani, al giovani soprattutto – nell’unico ed originario spirito che l’ha fatto nascere – esempi da imitare per una società più giusta e più umana, facendo perno non sulle anacronistiche spada e lancia per sconfiggere i cattivi ed il male, ma su azioni concrete, minute, di tutti i giorni, ed effettuate con costanza e disinteressato altruismo in vari campi: cultura, volontariato sociale, artistico, sportivo, Questi riconoscimenti sono di 5 tipi, in qualità crescente (più un sesto tipo, Cavaliere di Gran Croce con Cordone, conferito solo dal Capo dello Stato ad un altro Capo di Stato), così denominati: Cavaliere, Ufficiale, Commendatore, Grande Ufficiale e Cavaliere di Gran Croce; consegnati a cittadini di ogni ceto, credo e religione che “emergono” per il loro comportamento in questa società sempre più difficile e priva di quei veri valori che sono all’origine dei passati “Cavalieri senza macchia e senza paura”, difensori dei più deboli e degli oppressi, tipici di una lontana epoca.

Le onorificenze vengono sottoposte alla firma del Presidente della Repubblica in due sole occasioni, il 2 giugno ed il 27 dicembre di ogni anno e consegnate dai Prefetti delle Province agli interessati. Serietà, laboriosità, attaccamento alla famiglia, fede nei veri valori etici e sociali, onestà, sono obiettivi sempre meno ambiti, più facilmente superati da arrivismo, furbizia, riduzione o scomparsa di scrupoli, notorietà, successo. L’apparire che viene sempre prima dell’essere non può che creare collettività ingiuste, modi di vivere non sempre corretti, individui egoisti ben oltre il naturale istinto di sopravvivenza.

Certo, molta acqua è passata sotto i ponti da quel 31 marzo 1951 quando la Legge n. 178 istituiva 1’O.M.R.I. (Ordine al Merito della Repubblica Italiana); nel tempo, infatti, il numero dei riconoscimenti è andato sempre più diminuendo, per scelta dei vari Presidenti della Repubblica, che hanno reso sempre più selettive le varie onorificenze. Un tempo ne venivano assegnate, nei 5 ordini, 23mila l’anno, per scendere a 15mila dal 1986 (Cossiga), a 10mila dal 2001, a 8mila con Ciampi, per arrivare a sole 3,5mila nel 2014. A mo’ d’esempio, i “cavalieri” sono stati 9.500 nel 1999, 6.930 nel 2006, 5.900 nel 2008, 4.400 nel 2010 e “solo” 3.570 nel 2014 (ndr: 5263 nel 2019).

Una restrizione con la quale i vari Presidenti, attraverso la Cancelleria dell’Ordine, hanno restituito maggiore dignità a questi riconoscimenti non sempre chiaramente noti. Il libro riporta infine vari esempi di meriti, molte foto e i nastri e le medaglie che vengono conferiti, accanto a qualche esempio più evidente di altri (merito al Lavoro della Saclà che, dal 1939, proprio ad Asti ha la sua sede).

Tra tante curiosità ed interessi generali, citiamo un riporto importante: la lunga ed interessantissima storia, mai interrotta, del Sovrano Ordine Militare Ospedaliero di Malta (detto di San Giovanni di Gerusalemme o di Rodi), il più antico, nobile e cavalleresco Ordine oggi esistente al mondo, con i nomi dei Gran Maestri dal 1521, data dell’insediamento in Malta, ad oggi.

Franco Cortese       Notizie in un click