Governo, Damiano a Giuseppe Conte: non rendere strutturale quota 100

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“#Conte ha detto una cosa importante: ci sarà un ‘programma unico’ e non un ‘contratto’ di Governo. Si tratta di un grande passo avanti”. Lo dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito democratico. “Per fortuna – continua – i contenuti stanno riavendo il primo posto. Allora parliamone. Sulle pensioni, ad esempio, si tratta di fare meglio, non di tornare alla legge #Fornero, come ci accusa strumentalmente #Salvini. #Quota100 sarebbe preferibile chiamarla ‘Finestra 100’, perché il numero dei contributi richiesti per potervi accedere, cioè 38 anni, è fisso (cioè non scende se uno ha più di 62 anni di età, quella minima prevista per accedere alla Quota): a mio avviso, dovrebbe essere portata alla sua naturale scadenza. Non si tratta di una misura strutturale, perché dura solo 3 anni, ed è riservata a una platea di lavoratori ben individuata anagraficamente. Abbiamo anche visto, dai primi dati, che nei settori privati non si realizzerà l’effetto ‘sostituzione’: un nuovo pensionato=un nuovo occupato. Quindi, sulle pensioni occorre un intervento di messa a punto:
1) concludere la sperimentazione triennale di Quota 100;
2) far diventare strutturale l’APE sociale e renderla accessibile a chi fa lavori pesanti e discontinui (edilizia);
3) rivedere il meccanismo di indicizzazione voluto dal Governo gialloverde; affrontare il tema di Quota 41 e quello degli #esodati”. “Il Pd è sempre stato favorevole alla flessibilità del sistema pensionistico: non a caso le Quote, quelle vere, le ha inventate il Governo Prodi”