Il Governo avrebbe deciso di portare fuori dalla laguna di Venezia le grandi navi da crociera

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Secondo quanto ha dichiarato il Ministro Franceschini. Ma il decreto 45/2021, invece, indice un concorso per “l’elaborazione di proposte ideative e di progetti di fattibilità tecnica ed economica” per la realizzazione di punti di attracco “fuori dalle acque protette della laguna di Venezia”. La norma, però, non impone un termine né alla progettazione né alla realizzazione delle opere.
Dieci anni fa (2012) – dopo la tragedia dell’Isola del Giglio – il decreto Clini-Passera aveva vietato: “il transito nel Canale di San Marco e nel Canale della Giudecca (…)” alle navi aventi stazza lorda superiore a 40.000 tonnellate, ma a “partire dalla disponibilità di vie di navigazione praticabili alternative a quelle vietate, come individuate dall’Autorità marittima con proprio provvedimento”. Dunque, la norma poneva un divieto che contestualmente rinviava.
In questi dieci anni le “vie di navigazione praticabili alternative” non sono state individuate in via definitiva, ma esiste un progetto, il Duferco, il quale ha ottenuto sia la VIA, sia il parere favorevole della Autorità Marittima e dopo oltre due anni è stato, infine, trasmesso al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici per il parere di competenza, dove ancora giace dal 23 luglio 2019.
Recentemente, il 21 dicembre scorso, il c.d. “Comitatone” (il Comitato tra enti locali e ministeri previsto dalla legge speciale per Venezia), ha deciso che le navi in futuro dovrebbero entrare in Laguna attraverso il cosiddetto “Canale dei petroli” che da Malamocco arriva a Marghera. Sarebbe necessario, quindi, procedere all’escavo di circa 700 mila metri cubi di fanghi inquinati per approfondire i 15 km di lunghezza del canale; comunque, per evitare la pericolosa commistione tra navi mercantili con carichi pericolosi e navi da passeggeri, sarebbe necessario rallentare ed alternare il transito nel canale. Oltre l’escavo del canale petroli, si dovrebbe prevedere anche il necessario allargamento dei bacini di evoluzione e l’adeguamento delle strutture portuali di Marghera con nuove banchine lungo il canale industriale e il canale Bretella per permettere l’attracco di 4-5 navi da crociera. Occorre poi considerare che dovrebbero essere distinte la funzione mercantile da quella passeggeri.
Si tratta di una decisione incomprensibile. E quanto ai tempi di realizzazione ci sarebbero da considerare anche quelli occorrenti all’espletamento del “concorso di idee” previsto dal D.L. 45/2021 ed alla successiva approvazione e quindi realizzazione del progetto prescelto.
È chiaro che con il progetto Duferco, ad uno stadio avanzato ed in fase di approvazione definitiva, che ha resistito anche alle censure promosse davanti al giudice amministrativo di primo e secondo grado, non ha senso rinviare sine die la tutela di Venezia e della Laguna. Solo qualora non dovesse pervenire all’approvazione definitiva il progetto già in itinere, avrebbe senso procedere a quel concorso d’idee previsto dal Decreto.
Nel senso indicato sto presentando un emendamento alla legge di conversione del decreto, in discussione in Commissione Ottava al Senato.