Ho letto, anche questa mattina, un po’ di articoli sull’aumento della pressione fiscale nel 2020

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castelli
Nel 2020 la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,1%, in aumento rispetto all’anno precedente (42,4%). Come ha spiegato l’Istat, il valore è legato alla minore flessione delle entrate fiscali e contributive (-6,4%) rispetto a quella del Pil a prezzi correnti (diminuito del 7,8%).
Ma io vorrei andare oltre, perché il 2020 è stato un anno eccezionale, segnato in modo pesante dalla pandemia, dai ripetuti lockdown. Da un rallentamento, globale, dell’economia.
La cosa veramente importante da fare era reagire bene, mettere cioè le basi per una crescita sostenibile e robusta, con la giusta proporzione tra riforme e investimenti.
È quello che abbiamo fatto, ed è quello che stiamo facendo, anche con questa Legge di Bilancio. Lo ha riconosciuto, nei giorni scorsi, anche il Fondo monetario internazionale.
La riforma dell’Irpef, il taglio delle tasse per 8 miliardi, con l’eliminazione dell’Irap per le piccole imprese, va inserito in questo quadro, con l’obiettivo di anticipare una parte della più articolata riforma fiscale che arriverà il prossimo anno.
Intanto, in questi giorni, proseguiamo con il confronto parlamentare, alla Camera sul Decreto PNRR e al Senato sulla Manovra, che ci porterà a finalizzare, e in alcuni casi a migliorare, i due provvedimenti.