I dati statistici tirati come dadi

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Nel bel mezzo della baraonda che si è creata dopo la tragedia della povera Giulia, con le più incredibili polemiche che vanno dalla felpa “demoniaca” della sorella di Giulia (Stefano Valdegamberi, lista civica di Zaia), alle madri “non normali” di Simonetta Martone (Lega), per passare al mantra di “società patriarcale” per colpa di “Dio. Patria, Famiglia” di questa destra (un po’ tutta la sinistra), spiccano due signori che ci tengono, evidentemente, a far sapere il loro grado d’intelligenza.

Mario Sechi e Alessandro Sallusti.

Secondo loro il numero delle donne uccise in Italia è sotto la media UE, quindi, va tutto bene.

E dire che ieri si parlava anche dell’omicidio di una donna in Calabria e di una 70enne violentata e uccisa a Perugia. Almeno quello che sono riuscito a sapere.

Quello che stona davvero, oltre al fatto che il fenomeno dei mariti-compagni-ex che uccidono le donne e delle violenze famigliari è in aumento, è quello di prendere in giro i propri lettori che evidentemente non se ne rendono nemmeno conto.

Il dato statistico è solo un elemento matematico del tutto privo di significato se poi non lo si mette in relazione con qualcos’altro.

L’ISTAT e il ministero dell’Interno sono i soli deputati a dare i numeri in questi casi.

Nel 2020, ben 15 mila donne hanno intrapreso un percorso nei centri antiviolenza. 116 gli omicidi. Nel 2021, 303 omicidi. Nel 2023 siamo a 105. Sono numeri altissimi, da tragedia nazionale. Che importa se in un anno si hanno più meno omicidi? Il fenomeno è oltre la soglia per una società civile.

Ma anche a sinistra hanno questo vizio di prendere in giro le persone.

Come nel caso dell’uso delle armi private e dell’allarme sociale per i reati che sarebbero in aumento.

Ricordo che Carofiglio, Gad Lerner, Gramellini, Michele Serra e tanti altri si dannano per dire che i “reati” sono in diminuzione, quindi, ci sono partiti e politici che soffiano sul fuoco per spaventare la gente.

Parlare di reati senza precisare il tipo non è serio.

Gli omicidi sono diminuiti ma sono sempre tanti.

Sono i reati c.d. predatori come rapine, furti, scippi, frodi e truffe che colpiscono il patrimonio oltre che la persona sono, invece, in netto aumento. Solo la pandemia Covid li aveva quasi azzerati ma sono subito cresciuti nel 2022.

Il dato statistico può ingannare l’allocco ma non la persona avveduta.

Se sono diminuiti le rapine nelle banche e uffici postali per ovvie ragioni sono aumentati quelli nelle case private, nelle farmacie, nelle tabaccherie. Eppure, c’è chi prende ad esempio solo le rapine nelle banche per confutare il troppo allarme sociale percepito.

(Stefano Rossi)