I somministrati della sanità restano lavoratori di serie B

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a dialyser or hemodialysis machine in an hospital ward

Promesse disattese dall’assessore lombardo Gallera

Milano –  Eroi quotidiani del lavoro durante la pandemia della primavera scorsa, ed attivi ancor oggi sul fronte Covid. Ci riferiamo alle migliaia di somministrati che, al pari dei dipendenti diretti, continuano a svolgere instancabilmente il proprio dovere all’interno di numerosi presidi lombardi nel ruolo di operatori sanitari. Eppure, con un comportamento evidentemente discriminatorio, ai lavoratori “interinali” non è stato riconosciuto quel trattamento economico integrativo appannaggio invece del personale sanitario assunto dalla pubblica amministrazione dopo i tragici mesi del 2020.

Il 24 luglio scorso Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp Lombardia hanno organizzato uno sciopero del comparto dando vita ad un partecipato presidio sotto la sede della Regione. E durante quella mattinata, a due mesi dalla prima richiesta di incontro, una delegazione sindacale composta dai segretari delle tre sigle è stata ricevuta negli uffici dell’assessorato. Due gli impegni presi dalla Regione: inviare entro settembre una lettera di intenti con la quale l’assessore Giulio Gallera avrebbe accolto le ragioni della rivendicazione da parte dei somministrati e fissare una data di incontro con l’assessore stesso per chiudere la partita.

“Siamo giunti ormai alla fine di ottobre e tutto tace – spiegano i tre segretari generali lombardi, Guido Fratta (Felsa Cisl Lombardia ), Mario Santini (Nidil Cgil Lombardia) e Marco Fraoni (Uiltemp Lombardia) -.Specie in questa fase di recrudescenza del morbo riteniamo questo comportamento irriguardoso ed offensivo verso i lavoratori che rappresentiamo e che hanno combattuto con estremo coraggio la battaglia al virus. A questo punto facciamo appello al Presidente Fontana ed all’intero consiglio regionale affinché possano prendere al più presto a cuore la questione e garantire il riconoscimento del premio e con esso quella parità di trattamento economico che muove da sempre la nostra azione sindacale. Naturalmente non escludiamo un nuovo stato di agitazione”.