Il 26 Marzo1893 nasceva a Genova il Compagno Palmiro Togliatti

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“Il comunista è un militante, è un combattente di classe; il comunista deve avere ogni giorno un compito di lavoro, di lotta tra le masse e deve adempierlo ed esserne responsabile in modo diretto. E’ pure sbagliato porre il problema dello sviluppo del partito solo come un problema di sviluppo numerico del partito stesso e di educazione dei suoi membri. Là dove esiste un afflusso di centinaia e anche di migliaia di lavoratori verso di noi, ma di lavoratori che non sono e non possono essere dei militanti comunisti, il vero problema non è di organizzare tutta questa massa, che viene a noi, nelle file del partito e poi vedere di educarla per farne una massa di comunisti, ma è di trovare le molteplici forme di organizzazione, diverse dal partito, collaterali al partito, che ci debbono consentire di inquadrare questa massa e dirigerla tutta, serbando al partito le sue funzioni di avanguardia e direzione e attribuendo alle diverse organizzazioni di massa le funzioni che spettano loro. Questo è il nostro problema organizzativo. Creare tra il partito e le grandi masse delle cinghie di trasmissione efficaci. […]
Prevale ancora il principio che non vale la pena di costituire organismi cui si attribuiscano compiti particolari, ma meglio vale che tutti si impegnino a fare un certo lavoro! Questo è un modo antibolscevico, opportunista, di porre le questioni del lavoro del partito, perchè significa affidarsi alla spontaneità anche nel campo dell’organizzazione del nostro lavoro. E’ verissimo che ci sono dei lavori che tutti debbono fare, ma se questi lavori non vengono organizzati nessuno li farà. […]
Dobbiamo costruire delle frazioni comuniste in tutte le organizzazioni di massa esistenti, quali essi siano: cioè nelle mutue, nelle cooperative, nei dopolavoro, nelle società esistenti fuori della fabbrica e così via.”
(Palmiro Togliatti, “Problemi della nostra organizzazione”, da Stato Operaio, novembre-dicembre 1933)

Luca Stocchi