Il 29 luglio 1976 l’insegnante e partigiana Tina Anselmi diventa la prima donna ministra della Repubblica

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Assumendo l’incarico al dicastero del lavoro e della previdenza sociale.
Il Sistema Sanitario Nazionale, fondato sul diritto alla salute e alla cura stabiliti dalla Costituzione; l’impegno per i diritti delle donne e delle lavoratrici, in particolare l’affermazione per legge del principio della parità salariale contro la discriminazione di genere sui luoghi di lavoro

la determinazione ad indagare la loggia massonica P2 da presidente della Commissione d’inchiesta: un’attività straordinaria la sua, sempre ispirata al principio della laicità.
La democrazia le deve molto. Molto le devono le donne.

L’impegno e gli ideali di Tina Anselmi restano attuali: il rafforzamento della sanità pubblica con maggiore attenzione alla medicina di genere e alla salute sessuale e riproduttiva delle donne, la piena affermazione dei loro diritti, il superamento del gender pay gap e la crescita dell’occupazione femminile sono, ancora oggi, le sfide che dobbiamo affrontare e vincere.

Valeria Fedeli