“Il 90% della popolazione è ancora suscettibile alll’infezione”

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Questa frase lapidaria del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, pronunciata nelle ultime conferenze stampa di fronte alle pressanti domande dei giornalisti, nasconde una duplice verità che probabilmente non è ancora chiara a tutti e su cui vi lascio riflettere.

– Si ammette candidamente che i dati sciorinati ogni giorno sono assolutamente più che scarsi a dare un quadro realistico del fenomeno Covid in Italia, perché il 10% della popolazione contagiata corrisponde a 6 milioni di abitanti e quindi i 170mila casi totali ad oggi registrati rappresentano un dato fin troppo circoscritto. In Molise ad esempio il dato percentuale dovrebbe corrispondere a circa 30mila contagi, rispetto ai 266 attualmente registrati, ma più verosimilmente, dato che nelle regioni del Sud è rilevata dalla comunità scientifica una minore diffusione epidemica, un dato realistico potrebbe essere 10mila contagi. Moltissimi dei quali, circa i 3/4, in Italia come in regione, sono asintomatici.

– Quel “90% ancora suscettibile” dimostra velatamente che le misure precauzionali imposte non hanno così tanto rallentato il contagio, a prescindere dai numeri minimali esposti, ma anche che il comitato scientifico sembri tollerare, quasi favorire, un aumento graduale dei contagi per raggiungere una maggiore immunità tra la popolazione. In Molise, dove quella percentuale di suscettibilità è certamente superiore alla media nazionale, l’immunità tra la popolazione risulta essere di molto inferiore e quindi il percorso più lungo. Del resto bloccare del tutto il virus è sempre stato detto fosse impossibile e non è neanche mai stato lo scopo della comunità scientifica.