IL COMPENSATO CURVATO

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Carlo Ratti jr

Carlo Ratti è cresciuto nell’industria famigliare della curvatura del legno e ne ha assimilato varie tecnologie. Si è occupato, inoltre, di docenza nell’area tecnica e tecnologica del settore legno e arredo; è stato titolare della cattedra di materie tecniche presso istituti parauniversitari e ha insegnato all’ IPSIA “Meroni” di Lissone; è stato docente a contratto presso il Politecnico di Milano.

Ha pubblicato nel 1986, con la cugina Giulia Berruti, il libro “il compensato curvato i progetti e i progettisti italiani”

Parallelamente all’attività didattica, ha collaborato con aziende in qualità di industrial designer e product engineer e, come pubblicista, è stato autore di numerosi articoli e servizi riguardanti il settore del mobile.

Giulia Berruti

Giulia Berruti, nipote di Carlo Ratti, dopo avere conseguito il diploma di ragioniera, ha lavorato nell’azienda di famiglia che produceva compensato curvato per mobili.

Ha pubblicato nel 1986, con il cugino Carlo Ratti, il libro “il compensato curvato i progetti e i progettisti italiani”

Uscita dall’azienda ha creato una proprio attività nel settore eventi, occupandosi soprattutto di sostenibilità ambientale, sociale, e culturali.

ALCUNE INFORMAZIONI SULLA LAVORAZIONE DEL COMPENSATO CURVATO

Dei nove sistemi di curvatura del legno quelli utilizzati dalla famiglia Ratti sono solo 3; Telo, Stampo e Controstampo e Alta Frequenza. la curvatura a Telo permise di ottenere, per la prima volta , oggetti d’arredo in compensato e in pannello, anche a panno intero, composti da fogli di legno o da paniforti (con raggi minimi). Il Telo permetteva di curvare anche sottosquadra, ovvero con superfici con direzioni diverse da quelle di estrazione. I pannelli a panno intero, per i mobili con curvature nelle 3 direzioni spaziali, potevano essere presagomati e in seguito levigati per essere, sempre col sistema Telo, impiallacciati a diverse tarsie ( in stile barocco etc…)

Le specie botaniche utilizzate furono tantissime, in quanto non c’era più il vincolo dello spessore e del minimo raggio di curvatura, che continuarono, però, ad essere considerati per gli altri sistemi di curvatura.

Le forme per la curvatura erano ancora in legno, ma con rivestimento metallico, alluminio, realizzate con sistema a Sagomatura.

Inizialmente il pacchetto di tranciati e derullati, incollati tra loro, veniva fissato sulla forma e con essa posto in un sacco di gomma dal quale, mediante un decompressore, veniva tolta l’aria interna, facendo il vuoto nel sacco.

Il pacchetto di fogli di legno aderiva alla forma, per la pressione atmosferica e, in quello stato, veniva inserito in un forno in cui la colla, col calore a temperatura di 60/70° C, polimerizzava. Dopo un periodo di tempo variabile in funzione dello spessore del pannello (1 minuto per ogni mm), il sacco con il suo contenuto veniva estratto dal forno e aperto, liberando così il pannello curvato.

Il sistema a Telo permetteva anche la curvatura di compensati piani che, sovrapposti gli uni agli altri, potevano assumere forme diverse, con angoli di curvatura però molto ampi e con pieghe solo in due direzioni spaziali. Invece, con fogli lignei, si potevano ottenere raggi di curvatura di un millimetro e con pieghe nelle tre direzioni spaziali (curve di Coons).

Successivamente il sacco di gomma venne sostituito con una pressa a decompressione, che aveva una campana riscaldata e pressurizzata, metodo che permetteva di ottenere temperature e pressioni più alte (80/90° C – 4 Kg/cm2), economizzando sul tempo di polimerizzazione.

La pressa a telo era composta da un piano di decompressione sul quale veniva fissata la forma; da un telaio perimetrale col telo e da una campana pneumatica riscaldata.
PER TUTTE LE ALTRE INFORMAZIONI:

https://ilcompensatocurvato.it/

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Altri contatti:

Giulia Berruti e Carlo Ratti

INDIRIZZO: Viale Della Repubblica, 69

20851 Lissone (MB)

TELEFONO: 335 638 1621

EMAIL: giuliaberrutieco@gmail.com