“il contesto spiega ma non giustifica”

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Un’espressione di Gramsci che mi torna spesso in mente, dice più o meno così: “il contesto spiega ma non giustifica” Che le circostanze storiche attuali non siano facili, è un dato risaputo. Non lo scopriamo oggi. Ma questo spiega, non giustifica.
Di fronte a un arretramento, non serve a nulla negare l’evidenza. La consapevolezza e la volontà di andare avanti deve essere accompagnata da una certa dose di umiltà e autocritica, senza rifugiarsi sempre dietro giustificazioni o inutili tentativi di rovesciare la medaglia. C’è bisogno di interrogarci su come costruire un’ipotesi comunista in questa società, in queste condizioni arretrate che ben conosciamo. Una discussione che non significa abiure o ripensamenti, ma dare realmente forza e slancio a quel progetto, che non vive più di nessuna rendita dal passato. Ammettere qualche errore e cambiare passo non è un atto di debolezza, ma prova di saggezza e sincerità di fronte a tutti i nostri militanti- il cui impegno merita tutta la considerazione- ai sostenitori e a quanti potrebbero guardare a noi. Le considerazione sul come si faranno nei luoghi opportuni, salvo una.
Un buon modo per iniziare questo percorso è evitare di gioire per qualche decimo di punto sopra i propri “vicini”.
Chi coltiva l’ambizione di rovesciare un modello di sistema e costruire una società nuova non può appassionarsi al mondo dell’impercettibile, perdendo di vista il nostro compito storico, tanto più in un momento di così grande arretratezza. Il primo passo per essere credibili di fronte alla propria classe, e aspirare a guidarla in un processo di lotta politica, è senza dubbio evitare di farsi percepire come ridicoli.