Il Dl Rilancio è un provvedimento finanziario senza precedenti che mette in campo 55 miliardi

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Praticamente il valore di due manovre economiche, per aiutare tutti, dando priorità a chi è stato più colpito dall’emergenza. Il decreto, che miglioreremo ulteriormente in Parlamento, sicuramente da solo non basterà a risolvere la crisi profonda che il Paese sta affrontando, ma stanzia delle risorse importanti e consente agli italiani di guardare all’immediato futuro con più fiducia.

Su questa manovra così complessa anche rappresentanti delle opposizioni come i presidenti delle regioni Veneto e Lombardia hanno espresso valutazioni improntate alla cautela e all’equilibrio. C’è stato un solo esponente politico che l’ha stroncata immediatamente, senza darle, evidentemente, neppure un’occhiata: il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.

I napoletani conoscono perfettamente il perché di questa presa di posizione. il sindaco di Napoli ha fin dall’inizio strumentalizzato l’emergenza sanitaria per nascondere i fallimenti della propria amministrazione. Tra aprile e maggio, de Magistris, invece di amministrare la città e programmare i servizi per affrontare la Fase 2, ha fatto approvare alla sua giunta provvedimenti deliranti con i quali cancellava i tributi locali per tutti i napoletani, apriva (finalmente!) le strutture sportive e le aree verdi della città che non è mai stato in grado di gestire, azzerava il deficit comunale, arrivato sotto la sua amministrazione a oltre due miliardi e mezzo. Il tutto con delibere “di indirizzo”, senza copertura finanziaria, senza la firma e i pareri dei tecnici, praticamente con atti senza alcun valore legale.

Con il Dl Rilancio il governo ha garantito 3,5 miliardi ai comuni a copertura delle mancate entrate causate dal blocco delle attività, oltre a un fondo anticipazioni di 12 miliardi per consentire agli enti di pagare rapidamente i fornitori. Secondo il sindaco di Napoli – unico caso in Italia – con questo provvedimento il governo si sarebbe reso artefice di una “tragedia sociale ed economica”. Ha addirittura minacciato un blocco dei servizi comunali, salvo fare marcia indietro dopo aver constatato di essere completamente isolato.

Sono dichiarazioni totalmente inappropriate per un uomo che ricopre la carica di primo cittadino di una città come Napoli, che per fortuna è abitata da donne e uomini che hanno saputo rispondere con senso di responsabilità, forza e solidarietà a questa emergenza senza precedenti.

Perché è in frangenti come quello che stiamo vivendo che le persone mostrano la propria natura, il proprio carattere. Per chi è collocato nelle istituzioni la responsabilità è maggiore: qui vengono fuori le effettive capacità politiche, amministrative, organizzative. E credo di poter dire con assoluta serenità che la differenza di caratura tra De Magistris e un uomo di governo quale si è dimostrato il presidente De Luca, a prescindere dalle diverse valutazioni personali, sia oggi davvero sotto gli occhi di tutti i napoletani.