Il Fatto Quotidiano LIVE: l’ultima inchiesta di Animal Equality, i polli a rapido accrescimento senza protezioni e leggi adeguate

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Giovedì 10 marzo la giornalista de Il Fatto Quotidiano Luisiana Gaita e la giornalista Giulia Innocenzi hanno dialogato con Animal Equality Italia approfondendo i contenuti dell’inchiesta esclusiva realizzata dall’organizzazione che rivela la predisposizione genetica dei polli a rapido accrescimento a soffrire per tutta la loro vita

 

La diretta social organizzata da Animal Equality e ospitata sui canali social de Il Fatto Quotidiano ha visto la partecipazione della giornalista Luisiana Gaita, che si è occupata di realizzare l’articolo in esclusiva italiana per la testata, e di Giulia Innocenzi, giornalista impegnata nella denuncia della sofferenza animale all’interno dell’industria alimentare. Con Chiara Caprio, responsabile della Comunicazione e dei Programmi di Animal Equality Italia, e Giulia Malerbi, esperta di benessere animale e Corporate Outreach Manager di Animal Equality Italia, sono state approfondite le tematiche dell’inchiesta unica nel suo genere a livello italiano realizzata da Animal Equality che denuncia la sofferenza genetica dei polli Broiler allevati per la loro carne.

 

Come mostrato nell’investigazione, ai polli a rapido accrescimento – pari al 98% dei polli allevati per la loro carne nel mondo – non può essere garantita alcuna misura di benessere animale. Questo accade a causa della selezione genetica operata dall’essere umano che produce nei polli una crescita eccessiva e anomala del loro petto e delle loro cosce, provocando gravi patologie nell’animale.

 

Come sottolineato nel corso della diretta, la salute di questi animali è messa del tutto in secondo piano rispetto all’obiettivo dell’industria della carne di incrementare al massimo la propria produzione. Secondo Giulia Innocenzi: “Chi mangia carne di pollo crede di mangiare un alimento salutare perché i riflettori sono puntati solo sui cattivi effetti della carne rossa. Ma ciò che accade negli allevamenti è aberrante per la salute dei polli e non rende sana la loro carne”.

 

La condizione genetica stessa dei polli Broiler a rapido accrescimento rende di fatto fuorilegge questi animali rispetto alla normativa italiana che chiede agli allevatori di applicare misure di benessere animale, ma che tuttavia nei confronti di questi animali non possono essere garantite.

 

Il confronto con le giornaliste ha permesso di prendere in considerazione anche il ruolo delle istituzioni: “Questa inchiesta dimostra la miopia e l’ipocrisia dell’industria ma anche della normativa vigente che non permette di garantire il benessere animale ai polli Broiler”, ha affermato Luisiana Gaita. “Le istituzioni non stanno reagendo alla necessità di riconoscere il benessere animale come una priorità. Finché le lobby dell’industria alimentare continueranno a influenzare le politiche europee, noi cittadini non potremo farci sentire”, ha aggiunto Giulia Innocenzi.


Per chiedere di mettere fine a questa ingiustizia e alla sofferenza di questi animali, Animal Equality ha lanciato una petizione rivolta al Ministro per le Politiche Agricole e al Ministro per la Salute per chiedere di supportare a livello europeo la messa la bando delle razze a rapido accrescimento e di disporre  l’abbandono totale delle razze a rapido accrescimento in Italia.