IL NUOVO MOVIMENTO 5 STELLE

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Manca poco ormai alla presentazione ufficiale del “nuovo” Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte

Entro una decina di giorni verrà presentata la proposta politica e il progetto complessivo a cui il nuovo capo politico in pectore ha lavorato incessantemente negli ultimi quattro mesi, da quando cioè, fucilato alle spalle da Renzi, raccolse la sfida di una rifondazione del Movimento.

Intanto l’ex premier, che si sottoporrà al voto degli iscritti, inizia a disegnare la nuova struttura del Movimento che non sarà quella di un partito novecentesco, ma quella di un’organizzazione snella.

Conte pensa a un consiglio nazionale che condividerà la responsabilità politica con il nuovo leader, e che sarà formato da rappresentanti dei gruppi parlamentari, con una parte eletta direttamente dagli iscritti. Sarà quindi un sistema misto tra una struttura, che avrà una funzionalità piramidale, e un ampio coinvolgimento degli iscritti. Non abbandoneremo la democrazia diretta e partecipata, che continuerà a essere un caposaldo del Movimento 5 Stelle.

Conte ha spiegato anche che presenterà una proposta sulla questione del doppio mandato. Su questo punto mi sono già espresso anche con un articolo pubblicato sabato mattina sul Fatto quotidiano, che trovate più sotto. Come per qualsiasi altra professione, anche per la politica l’esperienza e la conoscenza sono requisiti fondamentali per portare avanti un’azione efficace. Tutto sta alla qualità delle persone, alla loro onestà e passione politica, perché per fare politica “bene” è necessaria tanta passione. E dunque è fondamentale la selezione dei candidati, ma non vedo perché chi ha lavorato bene, con impegno e dedizione, non debba avere la possibilità di mettere a servizio della comunità il proprio bagaglio di esperienze, capacità e conoscenze.

La politica non è monachesimo ascetico, non è arroccarsi sull’Aventino. Quella è una posizione comoda, di rendita, per accrescere e consolidare i propri consensi (come avviene sempre per chi sta all’opposizione). La politica è relazione ed è un compito che dal sindaco del più sperduto paesino di provincia, al premier del più grande Stato del mondo, richiede diplomazia e arte del compromesso. Basta non smarrire la propria identità. Anche grazie a questo potremo ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e politica che nasce come arte nobile e che dobbiamo tenere al riparo dalla corruzione, dall’interesse personale o particolare, ma anche da pregiudizi astiosi e ingiustificati.

Il Movimento nasceva con i “Vaffa”. Ora il Movimento, entrato nelle istituzioni, ha il compito di far innamnorare di nuovo le persone della buona politica.