Il Papa: solidarietà per Turchia e Siria, non dimentichiamo l’Ucraina in guerra

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A fine udienza generale, Francesco lancia un appello per i due Paesi devastati dal terremoto ha causato quasi 9 mila morti e innumerevoli feriti: “Incoraggio tutti alla solidarietà per questi territori, in parte martoriati dalla guerra”. Un invito anche a pregare per i soccorritori, ostacolati da condizioni metereologiche avverse e gravi danni alle strade. Il Pontefice rivolge poi un pensiero agli ucraini “senza luce e riscaldamento” e alle vittime degli incendi in Cile

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Commozione, vicinanza, incoraggiamento, solidarietà. Sono i sentimenti che il Papa esprime dinanzi alla “devastante calamità” che ha colpito Turchia e Siria, il violento terremoto di magnitudo 7,8 di lunedì che ha ucciso almeno 9.500 persone e ne ha lasciato altre 380 mila senza casa nella sola Turchia. Dopo i due telegrammi ai nunzi dei rispettivi Paesi e dopo il tweet di ieri dall’account @Pontifex, Francesco esprime verbalmente la sua angoscia per questa gente che ha visto crollare dinanzi ai propri occhi case e città e morire i propri cari.

Il mio pensiero va in questo momento alle popolazioni della Turchia e della Siria, duramente colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro che soffrono per questa devastante calamità.

Incoraggiamento alla solidarietà 

Francesco ringrazia quanti si stanno impegnando per portare soccorso alle popolazioni del sud della Turchia e del nordest della Siria, scavando tra le macerie per cercare uomini, donne, bambini. Soccorsi, tuttavia, ostacolati da scosse di assestamento, temperature gelide, strade danneggiate e anche dalla mancanza di un piano efficace per affrontare le emergenze.

Affidamento alla Madonna

Parole, queste ultime, rivolte in particolare alle popolazioni di Aleppo e altre città siriane che hanno paura di ritornare nelle proprie case, rese insicure dalle bombe di questo decennio di conflitto. Il Papa affida tutto e tutti alla protezione della Vergine Maria.

Preghiamo insieme perché questi nostri fratelli e sorelle possano andare avanti davanti a questa tragedia e chiediamo alla Madonna che li protegga. Ave Maria.

La sofferenza dell’Ucraina 

Come in ogni udienza generale del mercoledì e ogni Angelus della domenica, dal 24 febbraio 2022 ad oggi, il Papa non fa mancare un pensiero per l’Ucraina aggredita, dove si registrano nuovi attacchi nell’oblast di Sumy, nella zona nordorientale, e si teme una nuova offensiva su larga scala ad Est nei prossimi giorni.

Non dimentichiamo la sofferenza del popolo ucraino così martoriato con questo freddo, senza luce, senza riscaldamento e in guerra.

Un pensiero per le vittime degli incendi in Cile

Non dimentica, infine, il Papa, nei saluti ai pellegrini di lingua spagnola, “le vittime e le persone colpite dagli incendi” in Cile. Il riferimento è al fuoco divampato nei boschi delle regioni centro-meridionali di Nuble e Biobio e poi in quella di Auracania, più a sud, dove infuria un’intensa ondata di caldo. Gli incendi hanno provocato finora almeno 26 morti e 1.182 feriti, oltre ad aver distrutto circa 1.560 abitazioni.

Un saluto va in ultimo ai partecipanti della Fiaccola Benedettina, la staffetta per la pace e l’unità in Europa che vedrà giovani tedofori percorrere città italiane ed europee per incitare popoli e responsabili politici a “trovare – si legge sul loro sito – nei valori e nel programma di vita di San Benedetto un vigoroso impulso all’edificazione di un ordine morale internazionale, basato sulla giustizia e sulla pace”.