Il Parlamento turco voterà per l’invio di truppe in Libia

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Erdogan annuncia che a gennaio, ma alcune agenzie anticipano addirittura alla settimana in arrivo, il Parlamento turco voterà per l’invio di truppe in Libia, a sostegno del governo di unità nazionale guidato da Al Serraj, per difendersi dalle forze del generale Khalifa Haftar, che già controlla la maggior parte dei pozzi petroliferi libici.

Dagli ultimi sviluppi, sembrerebbe che Ankara fosse addirittura pronta a inviare gruppi di ribelli siriani filo-turchi, fra i quali ci sono anche componenti dello Stato Islamico e delle formazioni jihadiste che hanno combattuto nel nord est della Siria in questi anni.
Dall’altra parte Haftar, che dichiara in questi giorni la conquista dell’aeroporto di Tripoli, avrebbe il sostegno di migliaia di mercenari sudanesi, e probabilmente anche dei “Wagneriani”, un gruppo di foreign fighters russi, che avrebbero offerto anche artiglieria, oltre a Egitto, ed Emirati Arabi.
Come Italia riteniamo invece che non ci sia soluzione militare in Libia. Stiamo lavorando al processo in vista della conferenza di Berlino per arrivare ad una soluzione pacifica.

Il 7 gennaio avrà il via la missione Ue in Libia, ne farà parte anche l’Italia, mentre tra pochi giorni alti funzionari dei ministeri degli Esteri di Italia, Francia, Germania, Regno Unito si troveranno a Bruxelles proprio per preparare la missione, guidata da Josep Borrell.

Il cessate il fuoco è la nostra priorità, per salvaguardare le conseguenze non solo sui flussi irregolari di migranti, ma soprattutto il rischio cellule terroristiche. Quella in Libia non deve diventare l’ennesima guerra per procura.

Yana Ehm