Il piano della Serie A per la ripartenza: via il 10-12 giugno

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Comincia anche la fase 2 per il calcio. La Serie A ha cerchiato sul calendario diverse date: il 4 maggio via libera agli allenamenti solitari (ma non all’interno dei centri di allenamento), mentre per la ripresa di gruppo si va verso il 18 maggio, naturalmente con tutte le precauzioni del caso. Per le partite l’idea è quella di riprendere il campionato tra il 10 e il 12 giugno, a porte chiuse. Questo il piano pensato dalla Lega di A, che ha poi di fatto ottenuto il via libera del Governo, con il Premier Conte che ha ufficializzato le date nella conferenza di presentazione della Fase 2. Anche se, almeno sulla ripartenza dei campionati, il Presidente del Consiglio si è limitato a specificare che “il ministro Spadafora è al lavoro con le varie componenti per capire se vi sia la possibilità di riprendere i campionati”. E in effetti il ministro allo Sport ha poi parzialmente frenato spiegando che “volevamo dare un segnale, ma nulla è ancora scontato. Il protocollo Figc al momento è insufficiente”.

Intanto le squadre di Serie A si stanno organizzando sulla base di questo piano: i club hanno già cominciato a richiamare alla base i vari giocatori con quelli che hanno lasciato il Paese che dovranno rispettare i quattordici giorni di quarantena previsti dalla legge.

Dopo di che sarà il momento di varare un calendario che permetta la chiusura del campionato entro luglio per lasciare poi spazio a Champions ed Europa League. Con ogni probabilità si tratterà di una Serie A lampo, con partite ogni tre giorni e rigorosamente a porte chiuse. Dove, se in tutti gli stadi o utilizzandone solo alcuni – si è parlato dell’esclusione degli impianti del Nord Italia – è tutto da vedere. La linea, però, è questa. Ripartire, perché è necessario, rispettando tutte le misure di sicurezza e, soprattutto, delineando un piano di ripresa graduale. Il tutto, però, con il necessario e definitivo benestare del Governo.