Il Pil pro-capite italiano è primo in Europa e secondo nel mondo: superati ampiamente i livelli pre-pandemia

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L’Italia è la Nazione con il Pil pro-capite più alto nel 2023 rispetto ai livelli del 2019. Una notizia lanciata questa mattina da Il Sole 24 Ore, anticipata sulla base dei dati Eurostat: il Pil pro-capite italiano registrato nell’anno appena concluso rispetto ai livelli pre-pandemici è del +4,9%. Un valore molto alto soprattutto a fronte dei diretti concorrenti comunitari, delle altre tre big europee: i Pil pro-capite di Francia e Spagna si fermano a +0,1%, riuscendo a malapena a raggiungere i livelli del 2019; male la Germania, che addirittura registra un Pil per abitante negativo al -1%.

Il dato si aggiunge a una già lunga lista di buone notizie dal punto di vista macroeconomico: il Pil italiano è quello più forte nel periodo 2020-2023 rispetto a quello degli altri tre Paesi, e anche nel 2023 la crescita è stata importante e in linea con questo trend.

Tuttavia, il dato va rapportato con la variazione della popolazione: essa, infatti, può determinare un effetto positivo o negativo sulla crescita. Nel dettaglio, un aumento della popolazione significa avere a disposizione più consumatori, con effetti benefici sulla spesa e, dunque, sul Pil; viceversa, un calo delle nascite comporta, in genere, una decrescita economica.

L’Italia, in questo senso, ha avuto a che fare nel periodo di riferimento con un importante calo demografico, perdendo 780 mila abitanti, mentre Francia, Spagna e Germania hanno conosciuto un incremento delle nascite, per un totale rispettivamente di 950 mila, 1 milione e 120 mila e 1 milione e 440 mila. Nonostante quanto appena spiegato, la crescita italiana è stata in grado di reggere fortemente la decrescita demografica, facendo registrare il Pil per abitante più alto, mentre, malgrado l’aumento della popolazione, le altre tre big hanno a malapena raggiunto i livelli pre-pandemia.

Ciò, benché dimostri in maniera inequivocabile lo stato di salute della nostra Nazione, richiede comunque che il lavoro dell’esecutivo in materia di crescita demografica deve continuare. Il calo delle nascite è un fenomeno che, sul lungo periodo, si farà sentire pesantemente in campo economico: basti pensare che il Pil spagnolo nel 2023 rispetto all’anno precedente è cresciuto più di quello italiano grazie, appunto, all’effetto positivo dell’incremento delle nascite.

In altre parole, un aumento delle nascite, in queste condizioni, potrebbe portare l’Italia ancora più in alto. Ciononostante, l’Italia primeggia: ancora secondo Il Sole 24 Ore, l’Italia sarebbe tra le prime per crescita del Pil pro-capite anche a livello mondiale, superata nell’ambito del G7 solo dagli Stati Uniti, mentre altri Paesi come Regno Unito e Giappone restano fermi ai livelli pre-pandemia, in quel contesto di forte rallentamento a livello internazionale al quale l’Italia sembra ormai in grado, da circa un anno, di resistere.

fonte: lavocedelpatriota