Il premio misero del governo a medici e infermieri: “Una cifra ridicola, offensiva”

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Una cifra già di per sé misera, visto che sempre di 100 euro si parla. E che però ad alcuni dipendenti dell’ospedale San Matteo di Pavia, in prima linea negli scorsi giorni per affrontare il coronavirus mettendo a rischio la propria stessa salute, non sono nemmeno arrivati per intero. Sembra assurdo nell’Italia che in questi giorni ha fatto uso e abuso della parola “eroi” per definire medici e infermieri impegnati durante la pandemia nelle varie strutture, da Nord a Sud. E invece, purtroppo, quest’ennesima, avvilente storia è perfettamente vera. L’ennesima presa in giro da parte del governo verso chi, con coraggio, ha cercato di rimboccarsi le maniche per dare una mano al Paese.

Attraverso le pagine del Corriere della Sera è infatti esplosa la protesta del personale della struttura di Pavia: “Abbiamo curato i malati di Covid, facendo turni massacranti, e ci è arrivata poco più di una paghetta settimanale”. Oltretutto tassata, non mancassero le beffe ad accompagnare puntualissime i danni. Così si è concretizzato, nella peggior maniera possibile, quel “premio lavoratori dipendenti” che il governo aveva annunciato tronfio, come tanti altri provvedimenti poi diventati colossali buchi nell’acqua. “Doveva esserci un riconoscimento straordinario di 100 euro, cifra già irrisoria, invece ad alcuni sono arrivati soltanto 60 euro lordi” hanno denunciato i camici bianchi pavesi.
Il premio misero del governo a medici e infermieri: “Una cifra ridicola, offensiva”

Non bastasse, chi si è ammalato a causa dell’esposizione in prima linea al rischio di contagio è stato pagato ancora meno. Sì perché il premio è stato calcolato sulla base dei giorni lavorati, non delle ore. Di conseguenza chi è stato colpito dal Covid-19, avendo ovviamente trascorso nella struttura qualche giorno in meno, non ha ottenuto alcun bonus o se ne è vista recapitare solo una parte. Un modo davvero soddisfacente per ripagare degli sforzi fatti chi è stato costretto a isolarsi e allontanarsi dalla propria famiglia dopo essere stato infettato dai pazienti che aveva in cura. Nella nota diffusa dal personale del San Matteo si parla, non a caso, di “un regalo offensivo verso un professionista che ha messo in gioco salute, professionalità, responsabilità e preparazione specifica”.
Il premio misero del governo a medici e infermieri: “Una cifra ridicola, offensiva”

“Come ulteriore beffa – è la parte finale del comunicato – la quota accreditata sui cedolini dei turnisti è stata adattata in base ai giorni di lavoro e non alle ore effettivamente svolte, con il risultato che nessuno di noi è riuscito a prendere l’intera cifra”. L’ennesimo capolavoro di un governo tanto bravo nei trionfalistici annunci in tv e sui social quanto poi incapace di dar seguito agli impegni presi. E che non ha più rispetto, a quanto pare, nemmeno dei propri eroi.