Il ritorno dell’emergenza sanitaria costringe anche noi parlamentari a fare i conti con la realtà

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Questa settimana a Montecitorio non si svolgeranno votazioni, a causa delle troppe assenze per quarantena o isolamento cautelativo. Ma non possiamo correre il rischio di rinviare all’infinito i provvedimenti importanti che abbiamo di fronte, per fronteggiare questa seconda ondata di contagi, sostenere e rilanciare le attività economiche, preparare al meglio un piano per utilizzare il Recovery Fund. Tra le diverse proposte che sono state avanzate, maggioranza e opposizioni possono individuare insieme senza pregiudizi gli strumenti che consentano a tutti i deputati di partecipare alle votazioni in programma. Se necessario, anche ricorrendo a modalità non convenzionali, come il voto a distanza per un periodo di tempo limitato.
È vero che la Camera non è un arido votificio, che dibattiti, audizioni, atti di indirizzo e di sindacato ispettivo sono importanti per la formazione di decisioni motivate ed efficaci. Ma viviamo una condizione inedita e non possiamo far finta di nulla. Per questo, ritengo che bisogna trovare una soluzione al più presto, prima che Montecitorio si trasformi in un focolaio e la sua attività si paralizzi del tutto.

Mara Carfagna