Il ritorno di Salvini e la reazione del governo

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Salvini a Marsala non è riuscito neanche a scendere dalla macchina. Il suo ritorno tra il popolo è iniziato nel peggiore dei modi. A suon d’insulti e uova marce. Scene da tramonto renziano. Ma Salvini non è tipo da scoraggiarsi. Non stava a casa nemmeno col lockdown, figurarsi con la bella stagione. Il suo ego scalpita. Si preannuncia un’estate di propaganda sfrenata tra sbornie di selfie e di mojito. Del resto Salvini è sempre lo stesso. Ha solo il pancione più gonfio e gli occhiali da prete. Salvini ha fretta. I sondaggi lo danno in picchiata e lui vuole riprendere da dove il virus lo ha interrotto. Esibendosi su qualche palco, criticando chi lavora, piantando zizzania e attaccando l’odiato Conte nella speranza di prendersi la rivincita e meglio ancora la sua poltrona. La strategia è da tramonto renziano. Salvini è venuto a noia e lui spera di tornare di moda esibendosi h24. Spera che i cittadini cambino idea sul suo conto per sfinimento e ricomincino a vederlo come l’intrepido capitano dei bei tempi invece che come il lesso capitone degli ultimi mesi. Illusioni da tramonto renziano ma Salvini ha dalla sua parte un momento storico propizio, una crisi economica che si preannuncia dolorosa. Sciacallare sull’emergenza sanitaria si è rivelato un boomerang, ma con quella economica potrebbe andargli meglio. Sciacallare sui problemi è molto più facile che risolverli e anche politicamente più redditizio. Per contenere il ritorno di Salvini il governo deve macinare fatti. Non deve lasciare nessuno indietro come del resto aveva promesso e deve prevenire focolai di malcontento. Fatti, non chiacchiere. I soldi ci sono e sono tanti, devono solo arrivare a destinazione e al più presto. Il governo deve dimostrarsi all’altezza come per l’emergenza sanitaria facendo apparire l’alternativa salviniana un pericoloso salto nel buio. Salvini lo ha detto chiaramente, vuole tornare al voto, vuole incassare il consenso che gli rimane prima che sia troppo tardi. Punta allo sfascio e ad un’estate di propaganda sfrenata ma a Marsala non è riuscito neanche a scendere dalla macchina. E se il governo reagirà a dovere, a Salvini non resterà che un triste tramonto renziano.”

Tommaso Merlo