Il terremoto Fedez: riportare i fatti nel binario della verità

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La strada del Monsignor Nunzio Galantino

«L’unica risposta che si può dare a una persona disinformata sono le carte, i fatti. Non so se lo faccia per ignoranza o per malafede. Non ci sono alternative. A fronte di affermazioni che lui non può documentare, io posso invece documentare che il Dicastero che presiedo paga». Così dalle colonne del Giornale monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, risponde alle accuse di Fedez. Chiarendo che l’organismo della Santa Sede a tanto deputato le imposte le paga, eccome. Nel 2020 sono stati 5,95 milioni di euro per l’Imu e 2,88 milioni di euro per l’Ires. “A queste vanno aggiunte – afferma Galantino – le imposte pagate da Governatorato, Propaganda Fide, Vicariato di Roma, Conferenza Episcopale italiana e singoli enti religiosi. Nel 2019 abbiamo pagato oltre 9 milioni e 300 mila euro”. E per quanto riguarda la presunta evasione fiscale si dichiara disponibile ad ogni confronto: “Chi dice che il Vaticano ha evaso 5 miliardi di Imu allo Stato non offre nessun dato che permetta di verificare questa affermazione”. Ricordando l’esenzione Imu per gli immobili degli enti senza scopo di lucro, integralmente utilizzati per finalità socialmente rilevanti (come scuole, mense per i poveri o centri culturali). Esenzione non riguarda solo la Chiesa, ma tutte le Confessioni religiose, i partiti, i sindacati ecc.

Un approccio forte e rigoroso, quello di monsignor Galantino, che dobbiamo ringraziare per il suo contributo di chiarezza, più efficace dell’ironia che ha invece caratterizzato la risposta a Fedez fornita da suor Anna Monia Alfieri. Il punto che invece Unione Cattolica desidera sottolineare è un altro.

Cosa c’entra il dibattito sul ddl Zan con i pagamenti delle imposte da parte della Santa Sede?

Su quest’ultimo argomento è sicuramente utile e doveroso un confronto, ma adesso sul tappeto c’è il ddl Zan, che già di per sé offre materia di discussione. Questo in genere avviene quando non si hanno forti argomenti a favore. E si sposta la discussione su altro. Manca, evidentemente, la consapevolezza aristotelica della retorica come arte del convincimento. Che conduce a parlare bene, farsi comprendere, saper ascoltare e confrontarsi. Assodato quindi che le affermazioni di Fedez non sono documentate, e che Galantino ci consente di riportare i fatti nel binario della verità, guardiamo gli altri interventi riportati dalle cronache di oggi. E ci fa particolarmente piacere riprendere e sottolineare le parole del cardinale Giovanni Battista Re (al quale formuliamo gli auguri per l’onomastico di oggi) nel corso di un’intervista pubblicata nell’edizione odierna del Messaggero e del Mattino: «La posizione della Chiesa è nota ma la Chiesa ha rispetto per tutte le persone. La Chiesa non è contro i gay, la prego lo scriva, siamo tutti figli di Dio e queste persone sono amate tanto quanto le altre e rispettate tanto quanto le altre. Ognuno deve poter esprimere le proprie opinioni, le proprie idee. La Chiesa ha il diritto di proclamare la propria visione con la libertà che le è data, naturalmente nel rispetto. Ecco perché, torno a ripetere, ci vuole dialogo». Esattamente la stessa posizione espressa ieri da Unione Cattolica. Il dialogo è l’unica strada. Unione Cattolica, come diversi uomini di Chiesa lo ha capito. E continuerà ad impegnarsi in questo senso.

Ivano Tonoli

Domenico Zampelli